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La Confederazione dei dirigenti e delle alte professionalità (Cida) ha annunciato che la campagna “Salviamo il ceto medio” approderà anche in Trentino-Alto Adige. Mercoledì 28 febbraio, diverse località della regione, tra cui Trento, Bolzano e Pergine Valsugana, vedranno il via alla mobilitazione che mira a sostenere il potere d’acquisto delle pensioni e a promuovere un sistema fiscale più equo.

L’iniziativa, che punta anche a incrementare le risorse per famiglie e imprese e a rafforzare il welfare pubblico, ha preso piede a livello nazionale. Il documento ha come obiettivo quello di attirare l’attenzione dei vertici politici, inclusa la presidenza del Consiglio, il ministro dell’Economia e il ministro del Lavoro. In pochi mesi la petizione ha già ottenuto quasi 50.000 adesioni.

Sonia Brugnara, segretaria di Cida Trentino-Alto Adige, sottolinea le disparità economiche all’interno della regione: “I divari di reddito sono molto elevati e sono influenzati da vari fattori, quali l’economia locale, l’occupazione, il costo della vita e il mercato del lavoro.” Ha evidenziato come esista una differenza sostanziale tra la provincia di Trento e quella di Bolzano, con quest’ultima che nel 2022 ha registrato un reddito medio superiore di circa 3000 euro per lavoratore rispetto a Trento. Brugnara insiste sulla necessità di una soluzione che non aggravi ulteriormente chi è già onerato da tasse, ma che piuttosto aumenti la ricchezza media.

Gli interessati a sostenere la causa possono firmare la petizione in vari luoghi designati: a Trento presso la Federmanager Trento e la Manageritalia Trentino-Alto Adige, a Bolzano presso la Federmanager Bolzano e la Manageritalia Bolzano e, infine, a Pergine Valsugana presso la Cimo Fesmed del Trentino-Alto Adige.

Link alla petizione https://chng.it/BqMygYymLB