Durante il primo semestre del 2023, l’economia delle province autonome di Trento e Bolzano è progredita dell’1,2%, rispetto allo stesso periodo dell’anno 2022, come riportato dalla Banca d’Italia in una conferenza stampa tenuta a Trento. La performance economica, come ha specificato Michele Cascarano, capo della divisione Aret della Banca d’Italia, è coerente con le tendenze nazionali.
Tuttavia, l’incremento economico è stato ostacolato principalmente da fattori come le tensioni geopolitiche, il rafforzamento delle condizioni di finanziamento, l’incremento dei tassi di interesse e una domanda estera fiacca, soprattutto da parte della Germania, con un impatto maggiore sull’economia dell’Alto Adige. La crescita del fatturato delle imprese industriali ha subìto un rallentamento in entrambe le province. Cascarano ha sottolineato che i prezzi alla produzione sono aumentati, mentre i volumi di vendita sono rimasti invariati. Ha anche previsto che per i prossimi mesi, gli imprenditori prevedono una sostanziale stabilità.
Il settore dei servizi è rimasto stabile, principalmente sostenuto dal turismo nel primo semestre, mentre il mercato delle costruzioni ha registrato una decelerazione, senza percepire ancora un “effetto Pnrr”. I tassi di interesse sono aumentati: 5,5% in Trentino e 5,1% in Alto Adige a giugno 2023. Nel frattempo, i prestiti bancari alle imprese trentine sono diminuiti del 6,4%, mentre la crescita dei prestiti alle imprese altoatesine è rallentata (+1,5%). Anche i prestiti alle famiglie hanno subìto un rallentamento (-0,3% in Trentino e +0,4% in Alto Adige).
Il tasso di inflazione è diminuito, con una discesa al 3,6% in Trentino e al 4,7% in Alto Adige a settembre 2023, principalmente a seguito della riduzione dei prezzi del gas e dell’elettricità. Il numero di occupati nelle due province ha mostrato un incremento positivo nel primo semestre del 2023, con un aumento dello 0,3% in Trentino e dello 0,1% in provincia di Bolzano, con una crescita particolarmente evidente tra le donne.
Pubblicità