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Solo in Trentino nel solo mese di dicembre 2021 sono stati spesi 40 milioni di euro nel gioco d’azzardo e nelle video lottery. Salvare o bloccare queste attività economiche?

Da questi dati ormai si sa, l’accensione della polemica Associazione Auto-mutuo-aiuto Ama Trento che ha fatto luce sul grave fenomeno di dipendenze chiedendo di intervenire. Ad essere colpiti dalla dipendenza da slot sono soprattutto maschi sui 45 anni.

Le entrate per le casse italiane

Se è vero che il gioco d’azzardo è visto ormai come “una malattia”, è anche vero che qualcuno lucra sui numeri delle scommesse.

Di fatti, il volume di denaro giocato in Italia nel 2020 è si è attestato sul valore di 88,38 miliardi di euro. La Raccolta pro capite – calcolata sulla popolazione maggiorenne residente in Italia censita dall’ISTAT – è pari a  circa 1.760 euro. Diminuiscono anche la Spesa 12,96 miliardi e gli incassi erariali 7,24 miliardi: -36%).

Gli interventi in Trentino

A Trento un paio di anni fa è stato annunciato il divieto di mettere a disposizione  della clientela slot machine o macchinette nel raggio di 300 metri da quelli definiti come luoghi sensibili come, scuole, giardini pubblici, chiese e Rsa. Alcune sale giochi avevano preso seriamente la questione, affiggendo un cartello per spiegare ai clienti perché le porte erano chiuse.  Chiaramente,  alcuni  gestori invece, si sono messi immediatamente sul piede di guerra, accusandola come una norma troppo restrittiva, tanto da arrivare di fronte al Tar.

 Addirittura, una sala giochi di Trento, a cui era stata ordinata la rimozione delle slot machine perché troppo vicina a luoghi sensibili, potrà continuare a usufruire degli apparecchi almeno fino all’8 giugno. Lo ha deciso, come spiega Agipronews, agenzia specializzata in giochi e scommesse. il Consiglio di Stato, che con un decreto ha sospeso in via provvisoria la sentenza del Tar di Trento, accogliendo l’istanza presentata dalla società ricorrente rappresentata da uno studio trentino

Per Ambrosi è necessario trovare un “giusto equilibrio”

Su questo argomento, Alessia della Commissione Politiche dell’Unione europea della Camera, nel corso del convegno, organizzato dall’Istituto Milton Friedman, alla Camera dei Deputati, dal titolo: “Gioco legale: regole uniformi per garantire sicurezza legalità e gettito suggerisce: “Mi occupo di gioco, che mi era del tutto sconosciuto, da quando sono stata eletta in Consiglio provinciale in Trentino e ho avuto modo di approfondire la materia e confrontarmi con tutti coloro che ruotano attorno a questo mondo: imprenditori, dipendenti, stakeholders, nonché associazioni per la cura e la prevenzione del gioco d’azzardo.

L’obiettivo che dobbiamo porci è trovare un punto di equilibrio tra le politiche proibizioniste, quello della tutela delle libertà economiche personali e la tutela dei soggetti socialmente deboli e permeabili alla dipendenza patologica tra cui anche i minori.

In Trentino purtroppo un anno fa, dopo una proroga di circa cinque anni, è entrata in vigore una norma voluta dalla precedente giunta di centrosinistra che ha portato alla chiusura di una quarantina di sale, con 200 dipendenti rimasti senza un lavoro. E tutto questo è accaduto proprio quando, un anno fa, eravamo nel pieno di una crisi energetica, con pesantissime conseguenze sui redditi delle famiglie. Parliamo di padri e madri di famiglia, di imprenditori che hanno investito soldi in attività riconosciute e legali e che hanno creduto nelle potenzialità del proprio territorio.

Se vogliamo davvero normare il gioco in modo costruttivo, bisogna lavorare insieme: istituzioni, associazioni di categoria e stakeholders, senza pregiudizi. 

Poi spostandosi alla Provincia di Bolzano, ha dato una prova di una collaborazione tra le due fazioni: “Nella provincia di Bolzano abbiamo avuto la prova concreta (nel 2016 la Guardia di Finanza sequestra 40 totem illegali) di quanto è stato detto in occasione in codesta tavola rotonda: togliere il gioco legale porta inevitabilmente alla diffusione del gioco illegale. Con conseguenze incontrollabili per i giocatori patologici e per i minori. 
Inoltre, il gioco on line non autorizzato porta anche i capitali verso l’estero, creando anche un danno erariale con pesanti danni alla finanza pubblica italiana. 

La riforma organica e complessiva del settore è fondamentale, ai fini economici ed erariali, per sanare le disparità di trattamento che lo Stato ha riservato in questi anni ai diversi segmenti di mercato, in particolare tra reti fisiche e canali online, per correggere le tendenze proibizioniste di alcune regolamentazioni locali, uniformare le regole senza tralasciare l’importanza di politiche di prevenzione efficaci nel contrasto delle dipendenze. Quindi, anche un distanziometro dai luoghi sensibili e orari uniformi sull’intero territorio nazionale