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E’ stata una svolta significativa per la tutela dei consumatori e degli investitori in Italia, il fatto che la Corte di Appello di Venezia abbia dato il via libera definitivo ad una class action contro la Banca Popolare dell’Alto Adige. La causa, che riguarda presunte informazioni ingannevoli diffusesi nella vendita di azioni della Volksbank, ha visto l’ammissione di nuovi aderenti fino al prossimo 9 marzo 2024.

Questa decisione rappresenta un passo storico nel panorama giuridico italiano, segnando la prima volta che una class action in ambito finanziario supera le barriere dell’ammissibilità, dopo che tentativi precedenti erano stati respinti. La banca, non concorde con il verdetto iniziale del Tribunale di Venezia dell’11 ottobre 2023, aveva presentato un reclamo alla Corte di Appello.

L’udienza del 25 gennaio 2024 ha visto un acceso dibattito in tribunale, con l’aggiunta del Prof. Avv. Mauro Pizzigati alla difesa dei risparmiatori e delle associazioni dei consumatori.

La decisione della Corte, emessa l’8 febbraio, ha respinto l’appello della banca, accogliendo invece il reclamo incidentale dei promotori dell’azione di classe, estendendo così il diritto di partecipazione anche a coloro che hanno acquistato azioni dopo il 1° luglio 2015.

Con questa sentenza, la Corte ha effettivamente ampliato la portata della class action, dando la possibilità a un numero maggiore di azionisti di chiedere un risarcimento. Questo risultato è paradossalmente scaturito dall’opposizione stessa della banca, che ora potrebbe vedere un aumento dei richiedenti.

Gli azionisti che hanno ricevuto schede prodotto ingannevoli tra gennaio 2012 e luglio 2015 possono ancora unirsi alla causa, inviando i propri dati al comitato promotore via e-mail.
E’ necessario inviare una e-mail a “comitatoazionistisuedtirol@gmail.com” con la dicitura “CLASS ACTION” nell’oggetto, fornendo i propri dati personali e dettagli dell’acquisto delle azioni. Come scritto sopra, la scadenza per l’adesione, inizialmente fissata all’8 febbraio 2024, è stata posticipata al 9 marzo 2024, dando così ulteriore tempo agli azionisti per agire.

Questo sviluppo apre una nuova finestra di opportunità per i diritti dei consumatori e potrebbe avere implicazioni di lungo raggio sulle prassi aziendali riguardo alla trasparenza e all’onestà nell’informazione finanziaria.