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L’inflazione torna a preoccupare: sono sempre di più le famiglie in difficoltà nelle diverse zone d’Italia.

Aumentano le famiglie in difficoltà

I dati Istat sull’inflazione confermano come molteplici famiglie abbiano sempre più difficoltà ad arrivare a fine mese. Il rapporto Bes 2023, infatti, ha rilevato come il rischio in Italia sia superiore rispetto al resto d’Europa. Analizzando i dati che vanno dal 2014 ad oggi, vediamo che un sempre numero maggiore di famiglie è in crescita costante a livello di povertà. E’ proprio il portavoce di Alleanza conto la Povertà a dare l’allarme. “Si tratta di dati allarmanti, il rischio povertà in Italia è significativamente superiore rispetto alle medie europee”.

La media europea si attesta al 16,5%, contro il 20,1% dell’Italia. Esiste, inoltre, il dato dell’incidenza individuale della povertà assoluta, che dal 2019 al 2023 ha presentato una crescita. Scesa nel 2019 al 7,6%, è aumentata sempre di più, arrivando al 9,1% nel 2020 e rimanendo costante nel 2021. Si è arrivati poi ad un 9,8% nel 2023.

Inflazione all’1,2%: l’allarme nei dati

Secondo Russo, le Stime preliminari povertà assoluta e spese per i consumi 2023 hanno riportato come le famiglie in assoluta povertà erano 2 milioni e 234 mila nel 2023. A livello di percentuali, si parla dell’8,5% del totale. Un lieve aumento rispetto al 2022, ma un cronico aumento rispetto a 10 anni fa, quando le famiglie in povertà assoluta erano il 6,2%.

Molte le rinunce che hanno dovuto fare le famiglie italiane, soprattutto nell’ambito sanitario. L’inflazione infatti è tornata a salire all’1,2%. Si calcola che ciò potrebbe avere un impatto di oltre 393 euro annuali a famiglia, che vanno a gravare soprattutto sulle famiglie a basso reddito. Le zone d’Italia ad essere più ricche, in questo contesto, sono l’Emilia Romagna, il Trentino Alto Adige ed il Lazio. A livello di benessere relativo, invece, la regione più virtuosa sarebbe la Lombardia.

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