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Uscirà il 24 aprile 2024 il francobollo italiano per il 150° anniversario della nascita di Guglielmo Marconi: quanto ci costa

Il 24 aprile segna un evento significativo per gli appassionati di filatelia, con l’emissione del nuovo francobollo di tariffa B (1,25 euro) in onore del 150° anniversario della nascita di Guglielmo Marconi. Le Poste Italiane, mantenendo il riserbo tipico del settore, mantengono ancora segreto il bozzetto del francobollo, suscitando curiosità tra gli appassionati.

Dal francobollo alla moneta

In un’altra sfera numismatica, l’attenzione si sposta verso la Zecca dello Stato, la quale ha già anticipato i dettagli riguardanti la produzione di una moneta commemorativa, programmata per il 2 ottobre. Questa moneta, realizzata in 4000 esemplari d’argento, è opera dell’artista Uliana Pernazza e presenta sul recto la figura di Marconi nel suo laboratorio, accompagnata dalla sua firma, mentre sul verso si staglia il motto “Radio RAI 100 – Da Marconi al digitale”, insieme a un microfono e una stilizzazione del globo terrestre.

Di particolare interesse, è il collegamento tra i due anniversari: il 150° della nascita di Marconi e il 100° della Radio RAI, entrambi celebrati dalla stessa moneta. La sinergia tra questi due momenti storici sottolinea l’impatto e l’importanza dell’invenzione del pioniere della radiofonia nel contesto della radiodiffusione pubblica.

Gli appassionati di numismatica e storia attendono con interesse ulteriori sviluppi riguardo all’emissione vaticana dedicata al 150° anniversario della nascita di Marconi, con la possibilità che essa possa avvenire in concomitanza con la data stessa dell’anniversario, aggiungendo un altro tassello importante alla celebrazione di questa figura storica.

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I costi di produzione di una moneta per lo Stato

Secondo un report della Banca d’Italia del 2014, l’attività di stampa delle monete in Italia rappresenta un onere considerevole per le casse dello Stato, ammontante a circa 8 miliardi di euro all’anno, pari a circa lo 0,5% del Prodotto Interno Lordo nazionale. Questa spesa comprende una serie di fattori, che vanno dai materiali utilizzati alla manodopera, passando per le attrezzature necessarie, il trasporto e le misure di sicurezza.

Un aspetto particolarmente dibattuto riguarda l’utilizzo delle monete di piccolo taglio, comunemente conosciute come “ramini”, ovvero quelle da 1, 2 e 5 centesimi. Sorprendentemente, il costo di produzione di queste monete supera il loro valore nominale: ad esempio, produrre una moneta da 1 centesimo comporta un costo di circa 4,5 centesimi, mentre per una da 5 centesimi si arriva a 5,70 centesimi. Questa disparità ha portato il Governo a interrompere la produzione delle monete da 1 e 2 centesimi dal 2018.

Le altre monete, quelle più utilizzate nella vita quotidiana, presentano costi di produzione differenti. Ad esempio, la coniazione di monete da 10 centesimi ha un costo di produzione di 5 centesimi per lo Stato, mentre per quelle da 1 e 2 euro, i costi ammontano rispettivamente a 18 e 25 centesimi per pezzo.

Queste considerazioni mettono in luce l’importanza di valutare attentamente l’equilibrio tra il valore nominale e il costo reale di produzione delle monete, non solo per l’efficienza economica, ma anche per il benessere dei cittadini e la gestione delle risorse pubbliche.

La nuova moneta

Se come detto, in generale la produzione costa quasi più dell’effettivo valore della banconota o della moneta. Quella dedicata ai 150 anni di Guglielmo Marconi potrebbe superare di molto il costo di produzione. Verranno infatti, prodotti 4000 esemplari in argento. La moneta è opera di Uliana Pernazza e riporta da un lato la figura
di Marconi nel suo laboratorio e la firma; sul recto il motto ”Radio RAI 100 – Da Marconi al digitale” con un microfono e una stilizzazione del globo.
La moneta raggruppa quindi i due anniversari dal 150° marconiano al 100° della radio pubblica.

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