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Il Fondo per la sovranità alimentare è stato pubblicato in GU lo scorso 21 settembre. Ecco tutte le novità previste.

Fondo per la sovranità alimentare: cosa prevede

Il Masaf ha firmato il decreto attuativo per il Fondo per la sovranità alimentare. Esso prevede uno stanziamento di 25 milioni di euro totali per gli anni che vanno dal 2023 al 2026, per l’erogazione di aiuti alle imprese agricole. Più nel dettaglio, le imprese devono riguardare la filiera del mais, delle proteine vegetali, del grano tenero, dell’orzo e della carne bovine, nonché la SQNZ, acronimo di Sistema Qualità Nazionale Zootecnia.

I 25 milioni di euro sono destinati alla tutela ed alla valorizzazione del cibo italiano di qualità. Si offre così sostegno alle filiere agricole, alla gestione delle eventuali crisi di mercato ed alla riduzione di costi di produzione per le imprese agricole. i termini e le modalità di presentazione delle domande devono essere ancora decise, ma lo saranno a breve.

Come funziona nel dettaglio

Vediamo, adesso, come funzionerà nel dettaglio il Fondo per la sovranità alimentare. Potranno richiedere l’incentivo in questione le imprese titolari di contratti di filiera almeno triennali. Potranno inviare la domanda direttamente al soggetto gestore della misura. Il soggetto gestore è AGEA, Agenzia per le Erogazioni in Agricoltura. A partire dai 30 giorni dalla pubblicazione del decreto verranno presentati i termini e le modalità di presentazione delle domande. Per poterlo fare, è necessario allegare alla domanda la copia del contratto di filiera, oppure la copia del contratto di coltivazione.

Per ciò che concerne il calcolo dei contributi, ricordiamo che questo deve essere incrementale rispetto alla media delle superfici dichiarate per la coltura oggetto dell’aiuto. Sono esclusi dal calcolo gli anni in cui la coltura in questione non è stata seminata. Il massimale dell’aiuto per ettaro incrementale è nei limiti di 50 ettari complessivi.

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