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Grazie anche alla pandemia da Covid -19 che ha decisamente incrementato la domanda per l’intrattenimento da casa, il colosso dei videogiochi Nintendo ha registrato un utile netto record per l’anno fiscale appena concluso.

I videogiochi in Italia

A riguardo, questo periodo di pandemia ha reso evidente come il nostro Paese, rispetto al Giappone o altri, sia afflitto da una generale immobilità per quanto riguarda lo sviluppo tecnologico.

Infatti, durante il lockdown l’assenza di infrastrutture e digital divide si sono sentiti con forza nella vita quotidiana degli italiani. La conseguenza di questo impatto sembra stia portando l’Italia ad investire nel mercato dei videogiochi. Questo ha portato il Ministero della Cultura ad istituire una tax credit che garantisce un credito fiscale del 25% sulla produzione di videogiochi.

Tax credit del 25% in cosa consiste

Come spiega una nota diffusa dal Ministero della Cultura, l’agevolazione è pari al 25% del costo di produzione a favore delle imprese produttrici di videogiochi di nazionalità italiana.

I videogiochi, per rientrare nell’incentivo, devono ricevere il riconoscimento del valore culturale, notificato da un’apposita commissione esaminatrice, fino all’ammontare massimo di 1 milioni di euro annui.

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I soggetti beneficiari dovranno avere sede legale all’interno della Comunità Europea, essere soggetti a tassazione in Italia per effetto della residenza fiscale.

In alternativa di essere in presenza di una stabile organizzazione in Italia e possedere un patrimonio netto e un capitale sociale non inferiori a 10 mila euro ciascuno.

Un settore in crescita

Nonostante si tratti di un grosso passo in avanti nella concezione del videogioco in Italia, è importante concentrarsi sui paletti imposti dalla misura, ovvero il valore culturale che devono contenere i singoli videogiochi.

Nonostante emerga la chiara volontà del Governo di equiparare i videogiochi ad altri settori del mondo audiovisivo, non vengono specificati gli esatti criteri che renderebbero un prodotto video ludico, culturalmente valido.

In questo senso, l’efficacia della tax credit potrebbe giocarsi tutta sull’interpretazione che la commissione darà a un determinato videogioco.

Principio di svolta

Alla luce di una crescita esponenziale del settore anche in Italia, con numerose start up di under 30 in grado di sviluppare prodotti di qualità, l’incentivo potrebbe essere comunque un principio di svolta. Secondo gli esperti, nel lungo termine, questa occasione porterebbe un settore considerato ad alto rischio verso un’industria fiorente e in grado di competere anche a livello internazionale.

Prima di diventare ufficialmente operativa, la misura dovrà passare all’approvazione della Corte dei Conti e trasmessa successivamente alla Comunità Europea per valutarne la compatibilità.

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