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Dal Governo si lavora a nuove regole per lo smart working post emergenza covid-19, tra queste la riduzione delle tasse in busta paga e sgravi per le imprese.

Da luglio, Camera e Senato hanno presentato più progetti di legge incentrati sulla definizione di smart working.

Soluzione questa che durante il periodo di lockdwon è stata fondamentale per molte aziende, ma ora il tele lavoro necessita di essere regolamentato e incentivato.

Smart working, sgravi per le imprese e meno tasse in busta paga

Secondo uno studio elaborato da Fondirigenti, il 54% delle aziende si è mostrato d’accordo nel continuare ad utilizzare la formula dello smart working anche nel post emergenza.

Di conseguenza, per rendere più attuale e duraturo il lavoro agile, si sta lavorando all’introduzione di agevolazioni fiscali in busta paga per i lavoratori e sgravi contributivi per le imprese, con l’obiettivo di riconoscere tutele ai dipendenti e incentivi alle imprese.

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Tutele per i dipendenti

Tra le novità, oltre al riconoscimento di pari tutele tra lavoratori in sede e smart worker, anche una possibile riduzione delle tasse in busta paga, grazie all’esenzione IRPEF dei redditi prodotti.

In particolare, si prevede che il reddito da lavoro dipendente percepiti dai lavoratori neo assunti, non concorrano alla formazione del reddito complessivo per un periodo che varia da 36 mesi a 3 anni.

La detassazione potrebbe valere anche per i lavoratori già assunti da 4 anni, ma solo a patto di traferire la residenza nei piccoli comuni con meno di 5 mila abitanti.

Esenzioni per le aziende

Oltre che ai redditi sui lavoratori, la misure potrebbe puntare ad agevolazioni per le aziende che operano con la nuova formula:

  • la riduzione del 30% dei contributi previdenziali dovuti per un periodo fino a 3 anni;
  • la riduzione del 4% di aliquota di contribuzione al fondo pensioni lavoratori dipendenti.

Punti questi piuttosto rilevanti dal punto di vista fiscale riguardo le proposte di regolamentazione dello smart working nel post- emergenza.

Infatti, l’obiettivo del Governo e di alcune aziende resta quello di spingere sullo smart working, al fine di regolamentarlo definitivamente. In ogni caso, si resta in attesa della conferma e e della definizione dell’iter da seguire.

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