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Con l’arrivo del neo Presidente del Consiglio, Mario Draghi è sempre più probabile l’ipotesi di una riforma del fisco, basata sulla riduzione della pressione fiscale e sulla progressività.

In quest’ottica, uno degli obbiettivi del nuovo Governo sarà probabilmente quello ridisegnare il perimetro dell’Irpef, l’imposta sul reddito delle persone fisiche, con l’obbiettivo di razionalizzare e semplificare la struttura del prelievo, riducendo il carico fiscale, ma preservando la progressività.

Sistema fiscale progressivo:

Un sistema progressivo si ha in particolare quando il rapporto tra tasse e reddito cresce con l’aumentare del reddito stesso. Questo significa che più forte è la crescita reddituale più è sostenuta la sua progressività.

Di conseguenza, un’imposta progressiva a scaglioni prevede che l’aliquota effettiva cresca in proporzione al reddito.

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La revisione dell’Irpef dovrà però quasi necessariamente stare al centro di una riforma più ad ampio spettro con una razionalizzazione di detrazioni, agevolazioni fiscali e crediti d’imposta.

Irpef, la situazione attuale e le ipotesi per il futuro:

Ad oggi, l’Irpef è strutturato in cinque scaglioni e altrettante aliquote, con un prelievo che parte dal 23%, fino al 43%, scoraggiando chi vorrebbe lavorare di più a causa dei grandi salti di aliquota che penalizzano gli aumenti di reddito.

Fino ad ora, tra i principali problemi riscontrati dall’attuale scaglionamento si segnalano, la complessità dell’imposta, l’elevata evasione, il peso del gettito sulle entrate tributarie e la variabilità delle aliquote marginali.

Una delle ipotesi per porre rimedio, potrebbe essere un rimodulazione delle aliquote Irpef, senza aumentare la pressione fiscale, attraverso l’inserimento di due aliquote Irpef differenziate, per i redditi da 28.000 ai 55.000 euro annui.

In particolare, è stata proposta l’introduzione di due aliquote differenziate del 32% per i redditi fino a 40.000 euro e del 38% per quelli fino a 55.000 euro.

Il principio della progressività richiesto da Draghi si affianca a quello della semplificazione degli adempimenti che aiuterebbe a dare fiato alla classe media e contribuirebbe a ridurre il lavoro “nero” ed il cuneo fiscale.

Quindi, un sistema di progressività se attentamente calibrato potrebbe quindi, garantire una riduzione dell’aliquota media e allo stesso tempo regolarizzare le aliquote marginali effettive.

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