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Con i numeri della povertà in aumento appesantiti anche dall’impennata dei costi arriva la proposta contro lo spreco di cibo e la fame.

La situazione internazionale si alterna con numeri crescenti di persone a rischio di povertà assoluta e dati che indicano uno spaventoso spreco di cibo.

Due fenomeni che potrebbero essere risolti, necessariamente attraverso l’intervento dello Stato con il reddito alimentare.

Reddito alimentare, come potrebbe funzionare e cosa prevede

Per ora, si tratta solo di una proposta che sta trovando supporto tra le associazioni e varie fazioni politiche.  Nel dettaglio, viene prevista l’istituzione di un sussidio con un meccanismo simile a quello del reddito di cittadinanza. L’agevolazione sarebbe infatti, concessa a tutti i cittadini con determinati requisiti, da individuare tramite Inps.

Il reddito non sarebbe erogato in denaro, ma sotto forma di pacchi alimentari contenenti prodotti che la grande distribuzione organizzata butterebbe via.

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Secondo quanto ipotizzato, il reddito alimentare potrebbe prevedere la prenotazione del pacco, attraverso l’installazione di un’applicazione.

Pacco che sarà poi ritirabile in un centro di distribuzione messo a disposizione dai negozi interessati o dalle amministrazioni locali.

 Aziende e Stato, i vantaggi del reddito alimentare

Secondo quanto programmato, la misura non avrebbe un grande impatto su conti pubblici, visto che le spese sarebbero limitate alla creazione e alla gestione dell’applicazione per il reddito alimentare.

Fino ad ora, questo tipo reddito è pensato per avere massima resa con investimenti pressochè minimi. Non solo, ma è anche un sistema pensato per fare risparmiare lo Stato che in questo modo eviterebbe i costi di smaltimento di tonnellate di rifiuti.

I risparmi riguarderebbero anche le aziende. Infatti, oltre al mancato guadagno dell’invenduto, l’azienda non dovrebbe neanche preoccuparsi di spendere risorse per smaltirli.

Tra gli altri vantaggi questa misura potrebbe aiutare a far girare l’economia.  In questo modo le fasce più a rischio potranno spendere i propri risparmi per l’acquisto di altri beni.

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