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E’ stato reintrodotto per un arco di tempo che va dal 28 febbraio al 30 giugno il diritto allo smart working, il cosiddetto lavoro agile, per alcune categorie di lavoratori. Il governo ha così prorogato la possibilità di lavorare da casa, individuando chi potrà beneficiarne in modo integrale, al 100%. Nel settore privato, lo smart working riguarderà sia i lavoratori fragili che quelli con figli under 14, mentre nel pubblico interesserà solo la categoria dei fragili.

Smart working per genitori con figli under 14

Il decreto Milleproroghe ha stabilito che lo smart working, nel caso dei genitori di figli under 14. potrà essere richieste solamente nel caso sussistano le seguenti condizioni:

  • nel nucleo familiare non deve esserci un altro genitore beneficiario di strumenti di sostegno al reddito (per sospensione o cessazione dell’attività lavorativa). Ugualmente, non deve essere presente un genitore non lavoratore.
  • la modalità di lavoro agile deve essere compatibile con le caratteristiche della prestazione da rendere. La legge di conversione del decreto legge 198/2022 (legge 14/2023) è stata pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale.

Lavoro da remoto al 100% per i fragili

Smart working fino al 30 giugno anche per i lavoratori del settore pubblico e privato considerati “fragili”, ovvero affetti da una delle patologie gravi indicate dal ministero della Salute. Nello specifico, nel decreto del 4 febbraio 2022, si parla di immunodeficienze, patologie oncologiche, pazienti che hanno avuto trapianti. Coloro che soffrono di una di queste patologie, hanno il diritto di lavorare al 100% in modalità agile.

In tema di smart working, va rilevato che non sussiste il limite della compatibilità delle mansioni. Infatti, nel caso in cui queste non siano compatibili con la modalità di lavoro da remoto, il decreto prevede una sorta di “nuova assegnazione”. Il lavoratore potrebbe dunque svolgere una diversa mansione senza che ciò comporti una riduzione salariale o un adeguamento retributivo.

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Lavoro agile, un’ occasione di cambiamento

Lo smart working va colto come un’occasione per attuare un cambiamento importante nei modelli di lavoro tradizionali. Una sorta di “rivoluzione, che si muove nella direzione di un approccio al lavoro per obiettivi e una digitalizzazione sempre più efficace. Il rischio più grande sarebbe infatti quello di ricondurre il lavoro agile ad un mero lavoro da casa, inteso come concessione o, addirittura, “privilegio” per pochi. Lo smart working deve essere inteso come misura finalizzata al miglioramento del work-life balance. L’esigenza di conciliare gli equilibri di vita professionale e familiare delle persone sta diventando un tema fondamentale per le aziende. La promozione del benessere dei dipendenti determina l’adozione di programmi, misure e iniziative, ed agisce come driver della redditività e della competitività dell’azienda.

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