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Che cos’è il Bando Parco Agrisolare e a chi è rivolto? Ecco come fare per poter presentare la domanda, al fine di ottenere gli incentivi previsti.

Bando Parco Agrisolare 2023: che cos’è

Approvato dal Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali, il Bando Parco Agrisolare permette di ottenere incentivi nell’ambito della transizione ecologica. Per fare ciò, vengono forniti degli incentivi in favore di impianti fotovoltaici che saranno costruiti sugli edifici agricoli. Nel 2022, si puntava a raggiungere ben 375 MW di fotovoltaico agricolo. Si potrà accedere a tale bando grazie ad impianti fotovoltaici sopra edifici agroindustriali, oppure zootecnici. Ricordiamo, inoltre, che la misura fa parte direttamente del PNRR, il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Il bando è stato anche approvato dall’Europa, finanziando un miliardo di euro.

Attraverso questa misura, si vuole incentivare le opere di coibentazione di coperture, ma anche installazioni di accumulatori, nonché di sistemi di gestione di flussi energetici intelligenti ed automatizzati. Attualmente, siamo alla seconda fase, dopo la prima erogazione da parte del Governo. Potranno partecipare imprenditori agricoli, cooperative agricole e imprese agroindustriali. Sono esclusi coloro che non hanno contabilità IVA, con ricavi annui che siano inferiori a 7.000 euro. Inoltre, il 40% delle risorse sarà destinato alle imprese agricole del Mezzogiorno.

Come funzionerà il bando

Al fine di poter beneficiare del bando, è necessario avere un impianto solare di nuova costruzione, che abbia potenza non inferiore a 6 kWp e non maggiore di 1000 kWp. L’impianto fotovoltaico in questione, inoltre, dovrà essere effettuato grazie ad un tool preciso: il PVGIS, messo a disposizione dal Centro Comune di Ricerca dell’UE. Al fine di poter godere degli incentivi, ricordiamo che saranno ammessi solo gli impianti a copertura di fabbricati che già esistono.

Per ciò che riguarda, invece, le spese inserite nel bando, ricordiamo che esse comprendono quelle per l’acquisto ed installazione di impianti fotovoltaici, le spese per la connessione alla rete, quelle per i materiali per svolgere i lavori, spese per i sistemi di accumulo, costi per l’eventuale rimozione dell’amianto dai tetti, nonché per isolamento termico o per la coibentazione. Non saranno, invece, ammessi costi ulteriori, come ad esempio quelli per i leasing o per impianti già in essere.

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