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Arrivano le agevolazioni per le PMI del Mezzogiorno italiano: ecco Investimenti Sostenibili 4.0. Vediamo nel dettaglio di che cosa si tratta.

Investimenti Sostenibili 4.0: cos’è

In continuità con il bando di febbraio 2022, vengono attuati gli obiettivi riguardanti Investimenti Sostenibili 4.0, nel programma nazionale per la Ricerca, Innovazione e Competitività per la transizione verde e digitale, ovvero FESR 2021-2017. Si tratta di una misura che va a sostenere le piccole e medie imprese facenti parte del Mezzogiorno d’Italia, cioè le Regioni meno sviluppate del Paese. Facciamo riferimento, nel dettaglio, alla Calabria, alla Basilicata, al Molise, alla Campania, Puglia, Sardegna e Sicilia. Gli incentivi riguarderanno investimenti imprenditoriali sostenibili e innovativi, che utilizzeranno ampiamente le tecnologie digitali.

La dotazione finanziaria totale ammonta a 400 milioni di euro. In percentuale, il 25% andrà destinato ai programmi delle piccole e medie imprese, in linea con il piano Transizione 4.0.

Chi può beneficiarne

Ecco chi potrà beneficiare di tale misura. Sono ammesse tutte le attività manifatturiere, purché non facciano parte della siderurgia, estrazione di carbone, fabbricazione di fibre sintetiche, trasporti ed infrastrutture ad essi legati, distribuzione di energia, produzione di energia e costruzione navale. Non saranno ammesse nemmeno le aziende che offrono programmi di investimento che arrecano danni agli obiettivi ambientali precedentemente definiti a livello europeo. 

Per ciò che concerne, invece, le spese ammissibili, ricordiamo che queste possono riguardare nel dettaglio gli impianti, i macchinari e le attrezzature. Non solo: anche le opere murarie, nei limiti del 40% dei costi ammissibili, nonché programmi informativi e licenze correlate all’uso di beni materiali, fino ad arrivare all’acquisizione di certificazioni ambientali.

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Le imprese dovranno avere determinati requisiti. Tra questi, ricordiamo l’essere iscritte e attive presso il Registro delle Imprese, non essere in liquidazione volontaria e non essere sottoposte a procedure concorsuali. Devono, inoltre, trovarsi nel regime di contabilità ordinaria, con due bilanci approvati e depositati. Le imprese in questione non devono avere effettuato domanda di delocalizzazione. Dovranno essere in regola con le disposizioni in vigore in materia di normativa edilizia ed urbanistica.

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