Il Fondo di garanzia PMI prevede novità grazie alla nuova Legge di Bilancio. Ecco cosa è necessario sapere.
Fondo di garanzia PMI: cosa cambia nel 2024
Sono cambiate dal 1 gennaio 2024 le regole riguardanti il Fondo di garanzia PMI. Tra le novità ricordiamo l’esclusione delle imprese nella fascia 5 del modello di rating del Fondo. Possono partecipare, invece, le microimprese, le Small Mid Cap, gli enti religiosi e gli enti del Terzo settore. Oltre al tetto massimo di 5 milioni di finanziamento per ciascun impresa, ricordiamo che a partire dal 2024 è prevista la differenziazione della copertura per le operazioni di liquidità, in base alla fascia di rating.
Le garanzie differenziate sono le seguenti. 80% previsto per le operazioni di finanziamento, di importo ridotto e di microcredito, nonché per la nuova Sabatini. 60%, invece, per operazioni di liquidità per imprese di fascia 3 e 4 del modello di valutazione, mentre per quelle in fascia 1 e 2, la percentuale scende al 55%. Percentuale del 50% per operazioni di capitale di rischio, 40% per mid-cap a fronte di operazioni di investimento e start up innovative, 30% per mid-cap a fronte di operazioni di liquidità.
I nuovi importi e le nuove commissioni del 2024
Vediamo, adesso, gli importi e le nuove commissioni. Il limite per ciascun beneficiario è di 40.000 euro, che può arrivare però ad 80.000 euro per richieste di riassicurazione presentate dai confidi autorizzati. L’importo ammissibile per le operazioni degli enti del Terzo settore, invece, è di 60.000 euro. Diverso è il discorso che riguarda i basket bond. In questo caso, l’importo minimo di quelli che possono essere inclusi nel Fondo scende ad una somma fino a 500.000 euro.
Le commissioni, invece, saranno abolite per le microimprese, mentre restano applicabili per le piccole e medie imprese, rispettivamente nella percentuale che ammonta allo 0,5% e all’1% dell’importo garantito. Per ciò che riguarda, invece, le Small Mid Cap, il costo di commissione è più alto: 1,25%.
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