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Il Fisco sta avviando l’ennesima serie di controlli, questa volta tocca alle carte di credito dei contribuenti e ai Pos.

L’Agenzia delle Entrate prossimamente, avvierà una nuova fase di controlli e segnalazioni, con l’intenzione di analizzare i Pos e carte di credito con movimenti sospetti rispetto ai redditi dichiarati dagli intestatari.

Controlli a Pos e carte di credito

Sotto la lente del fisco, una serie di lettere con anomali nelle dichiarazioni dei redditi. In particolare, si parla di omissioni o infedeltà riscontrate durante il confronto dei dati dichiarati con quelli che l’Agenzia ha a disposizione all’interno delle banche dati.

Si parla di movimenti sospetti rispetto a crediti dichiarati dai titolari attraverso pos e carte di credito. Gli accertamenti da parte del Fisco, stanno  quindi proseguendo con inviti alla regolarizzazione della propria posizione, in merito anche a imposta trimestrale omissioni tardività della presentazione della dichiarazione iva annuale. Non solo, anche riguardo differenze tra le fatture elettroniche emesse di volume di affari dichiarato.

Le dichiarazioni inviate ai profili sospetti

Le segnalazioni si aggiungeranno a lettere di compliance inviate ai profili considerati sospetti, ovvero a tutti i contribuenti che dopo un opportuno incrocio dei dati in possesso dell’amministrazione finanziaria, risultano aver effettuato operazioni sospette con pos e carte di credito. Ad esempio, versamenti o troppo alti o troppo bassi rispetto ai redditi dichiarati.

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In questo modo, il contribuente potrà regolarizzare l’omissione o l’eventuale errore prima che l’Agenzia notifichi un avviso di accertamento.  Al contrario, se il contribuente non ritiene corretti i dati indicati nella sua dichiarazione, basterà comunicarlo all’Agenzia, inviando eventuali elementi e documenti di cui l’Agenzia non era a conoscenza.

Per riuscire ad ottemperare al meglio questa missione, i funzionari starebbero valutando una nuova tipologia di comunicazione di compliance indirizzata ai commercianti che presentano discrepanze tra quanto dichiarato e gli incassi annuali con POS e carte di credito.

Lettera dal Fisco, cosa fare

In un primo momento, una lettera di compliance da parte dell’Agenzia delle Entrate è un invito dell’Amministrazione finanziaria a chiarire la propria posizione contributiva. La lettera può essere indirizzata a liberi professionistiimprese, ma anche ai cittadini.

Il metodo migliore per evitare eventuali controversie, è  quello di procedere con l’adempimento spontaneo. L’Agenzia delle Entrate, infatti, mette a disposizione del contribuente tutte le informazioni in suo possesso, dando così l’opportunità di correggere spontaneamente eventuali errori od omissioni, anche dopo la presentazione della dichiarazione.

 Il contribuente, quindi, può regolarizzare la propria posizione mediante la presentazione di una dichiarazione integrativa, il versamento delle maggiori imposte, degli interessi e delle sanzioni ridotte.

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