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E’ il report di “The State of Fake Online Review” redatto da BusinessDIT che ha rivelato la verità: il 30% delle recensioni dei clienti online si possono considerare false.

I vecchi consigli tra amici come, il passaparola è stato superato dalle più moderne recensioni online, in cui la trasparenza ne ha inevitabilmente risentito.

I dati dello studio

Il fatto è che più del 70% delle consumatori a livello globale che consulta le recensioni prima di un’acquisto, risultano false.  Di fatto, il report The State of Fake Online Review redatto da BusinessDIT rivela che circa il 30% delle recensioni dei clienti online sono false. Questo, non è un dato da sottovalutare, considerando che il 54% dei consumatori non acquisterebbe un prodotto se sapesse di trovarsi davanti non veritieri.

Recensioni truccate, che influenza possono avere sui consumatori

Il report, specifica che l’influenza delle recensioni truccate sulla spesa globale online è di circa 152 miliardi di dollari. Sull’argomento, Luciano Sbraga, direttore del centro studi Fipe-Confcommercio, ha spiegato: “Nella sola ristorazione italiana le recensioni hanno conseguenze sul fatturato nell’ordine del 6-8% nei locali dove la clientela è fidelizzata; dove è bassa o residuale si può arrivare anche al 20-30% dei ricavi. Si tratta di valori importanti che possono fare il successo o meno di un’azienda“. Lo scorso marzo 2023, il Parlamento italiano, ha provato a gestire questo problema, recependo la Direttiva europea Omnibus, nata per rafforzare la tutela nei confronti dei consumatori.

La Direttiva Omnibus, ecco di cosa si tratta

I gruppi di recensioni false sono nate soprattutto online, nei gruppi chiusi di Facebook o su semplici forum facilmente accessibili. Esistono le nominate “farm” per vendere pacchetti di recensioni finte a venditori, soprattutto ristoranti, albergatori, bar e attività simili per aumentare le valutazioni sulle piattaforme. Oppure, anche per screditare quelle degli avversari. Le aziende, molto spesso assumono inconsapevolmente queste ‘farm’ perché cercano di presentarsi, come esperti di marketing. In altri casi invece, le aziende si muovono autonomamente, incentivando recensioni scritte direttamente anche da dipendenti, amici o parenti per gonfiare il ranking del proprio business.

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Cosa fanno le piattaforme online

Le piattaforme come Google, Meta e soprattutto Booking, TripAdvisor o Yelp starebbero provando a difendersi contro il fenomeno, ma vengono comunque accusate di non fare abbastanza. Solo nel 2022, Amazon avrebbe bloccato più di 200 milioni di recensioni sospette, citando in giudizio più di 10.000 amministratori di gruppi Google e Facebook. Nello stesso anno sono stati bloccati o rimossi un totale di 115 milioni di recensioni false di ristoranti, hotel, e aziende. Non a caso, l’ultimo rapporto sulla trasparenza, Tripadvisor ha detto chiaramente di aver identificato e rimosso nel corso del 2022 1,3 milioni di false recensioni.

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