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Al nuovo nuovo Codice della strada non è ancora stato dato il via libera. Molte le polemiche intorno alla riforma: ecco quali sono i punti che non piacciono

Sembrava quasi arrivato al punto finale, ma il via libera al Nuovo Codice della strada è strada voluto dal Ministro dei Trasporti e delle infrastrutture, Salvini è slittato di nuovo.

Alla base, forti polemiche causate da alcune norme previste, con l’opposizione e anche le famiglie delle vittime della strada che puntano il dito contro il ministro e vicepremier.

A molti, infatti, non andrebbero bene alcune norme contenute nel nuovo Codice, che sembrano essere poco restrittive per la sicurezza stradale.

Il Codice della strada ancora non decolla

Ancora non decolla il nuovo Codice della Strada, anche se Matteo Salvini sembra non mollare. A frenare il via libera sono le molte polemiche sul testo della riforma che lascerebbe piuttosto scontente le famiglie delle vittime e alcune forze politiche. Ora la riforma dovrà essere nuovamente votata alla Camera e successivamente passare in seconda lettura in Senato. Poi si vedrà.

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Le norme criticate nel nuovo Codice

A far accendere le fiamme delle critiche e le polemiche, sono alcune norme contenute nel nuovo Codice voluto da Matteo Salvini. Su tutte quelle sempre più assenti sulla sicurezza stradale, con gli autovelox “criminalizzati”, e il no alle zone 30 km orari nelle città.

E ancora le norme per i neopatentati, ma anche il pugno duro usato contro bici e monopattini. Su questo aspetto il Movimento Cinque Stelle, attacca: “La riforma griffata Salvini tiene le maglie larghe in tema di sicurezza stradale, criminalizza l’autovelox facendolo passare come macchina spilla-soldi, demonizza le zone 30, va di pannicello caldo con i limiti per i neopatentati. L’unico pugno di ferro lo si mette in atto nei confronti dei cittadini che scelgono di muoversi in bici o monopattino”.

Per questi, infatti, il Codice prevede l’obbligo di targa, casco e assicurazione. In poche parole come fosse un mezzo come auto o moto per potere circolare.

Infine, le associazioni delle vittime della strada chiedono la riscrittura del testo, con l’obiettivo di essere ascoltati nella stesura delle norme. In breve, la richiesta è sarebbe quella di rivedere il nuovo Codice della strada per quanto riguarda il tema dei limiti di velocità.

La posizione di Salvini sul mancato ok

Chiaramente, dal Ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture arriva la risposta alle polemiche delle ultime ore. Temi, quelli del mancato via libera al Codice, che vengono definiti “sconcertanti e appaiono come l’ennesimo tentativo della sinistra di dire sempre e solo No”. commenta. Inoltre, il Ministero avrebbe chiarito che la riforma in ballo: “è frutto di numerosi confronti, anche con decine di associazioni e soggetti istituzionali”. Sarà interessante, nei prossimi giorni capire, ma soprattutto vedere quali saranno le reazioni di tutti gli interessati.

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