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Puntare su transizione digitale e ambientale oltre che competitività. E’ arrivato il momento di riformare le istituzioni europee.

L’ormai ex Presidente del Consiglio Mario Draghi ha parlato chiaro con i presidenti delle commissioni del Parlamento europeo riguardo le tematiche della competitività dell’Ue. Di fatto, Draghi ha spronato l’Ue a fare di più.

L’ex Presidente ha parlato chiaro, invitando la politica dell’Unione e gli Stati membri a riformare le istituzioni europee. Non solo, nel suo discorso agli Stati ha ricordato i punti più importanti sulla competitività.

Draghi sprona l’Ue verso riforme

Tra le parole di Draghi che riporta Ansa, si intuisce la voglia e la necessità di riformare l’Ue: “Mi hanno chiesto al termine di Ecofin quale sia l’ordine delle riforme necessarie per l’Ue, quale sia l’ordine non lo so, ma per favore, è il momento di fare qualcosa, decidete voi cosa ma per favore, si faccia qualcosa, non si può passare tutto il tempo a dire no“.

Lo stesso ex Presidente della Banca Centrale, avrebbe poi spiegato: “Ci troviamo oggi di fronte a tre tendenze convergenti che ci obbligano a riflettere su come rafforzare la competitività europea nel lungo periodo”.

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Insomma, con queste dichiarazioni a pochi mesi dalle elezioni europee che potrebbero determinare un importante cambiamento nella Commissione, potrebbe essere piuttosto chiara la direzione.

Le idee di Draghi per una competitività nell’Ue

Nel suo discorso Draghi ha ripreso più volte i temi sulla competitività: “In primo luogo, come possono le nostre istituzioni mobilitare una spesa pubblica migliore per sostenere gli investimenti privati negli innovatori che guidano la doppia transizione? In secondo luogo, cosa possiamo fare per stimolare e accelerare la forza innovativa? E terzo, come possiamo colmare il deficit di competenze in Europa?” si è chiesto l’ex direttore della Banca centrale europea.

Draghi ha poi sottolineato che l’Europa si trova in un: “Contesto geopolitico in rapida evoluzione, caratterizzato da una maggiore tendenza al conflitto, sia in termini economici che militari, sta costringendo l’Ue a riesaminare il proprio approccio alla globalizzazione” con riferimento alla necessità dell’Ue, di migliorare la propria industria della difesa per fare fronte alla crescente incertezza internazionale.

Infine, invita le istituzioni a riflettere quanto più possibile sul miglioramento degli anni a venire. Anche se le questioni richiederanno scelte difficili: “Sono convinto che le nostre istituzioni debbano riflettere su come migliorare il loro funzionamento e sviluppare ulteriormente gli strumenti di governance. A tal fine sarà fondamentale costruire il consenso politico necessario per raggiungere un accordo su questioni cruciali. Sono decisioni che determineranno la capacità dell’Europa di tenere il passo con i suoi concorrenti globali negli anni a venire” ha poi concluso Draghi, spingendo con estrema convinzione l’Ue alle riforme.

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