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Dalle pensioni, lo smart working, fino alla cessione dei crediti: ecco tutte le novità.

Non solo novità sulla cessione dei crediti relativa al superbonus, ma sono molte le novità contenute nel provvedimento da 17 miliardi.

Le novità sulla cessione dei crediti

Con la nuova intesa, la responsabilità in solido nella cessione dei crediti fiscali per i bonus edilizi è attribuita al cessionario solo per colpa o dolo grave. Questa posizione si applica solo ai crediti per i quali sono stati acquisite, le osservazioni, i visti di conformità, le varie attestazioni. La norma, inoltre, prevede che alle imprese che hanno nel loro cassetto fiscale vecchi crediti, precedenti al decreto dello scorso novembre, sia consentito di poterli cedere, utilizzando la riduzione di responsabilità.

Inoltre, è stato approvato l’emendamento che permette di rivalutare la responsabilità sui crediti fiscali ceduti per il superbonus e per i bonus edilizi che ora scatterà solo in presenza di colpa e dolo grave.

Stabilizzazioni e assunzioni per il Pnrr

In tema lavorativo, il nuovo decreto prevede anche  stabilizzazione dal 1 gennaio 2027 del personale assunto dalla Pubblica Amministrazione con rapporto di lavoro subordinato a tempo determinato per l’attuazione del Pnrr,. Questo avverrà però, solo attraverso colloquio e all’esito della valutazione positiva dell’attività lavorativa svolta.

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Proroga dello smart working

Una buona notizia, ma anche una delle novità più importanti introdotte nel decreto riguarda la proroga fino a fine anno dello smart working per i lavoratori fragili e i genitori di figli fino a 14 anni.

La norma era già scaduta il 31 luglio scorso e fino ad ora  era rimasta finora fuori dal provvedimento, ma adesso è stata approvata e servirà per soprattutto per migliorare le condizioni vita privata-lavoro a chi ne ha realmente bisogno.

Cancellata la figura del docente esperto

La proposta di introduzione del docente esperto, ovvero docenti di ruolo che abbiano conseguito una valutazione positiva al superamento di tre percorsi formativi è stata cancellata. Di fatto, è stata fin all’inizio è stata una misura piuttosto controversa e per quanto riguarda l’introduzione di progressione di carriera sarà un tema precisato nel momento di contrattazione collettiva.

Le novità sulle pensioni

Altro tema con novità riguarda quello delle pensioni. Sale infatti, il limite di impignorabilità delle pensioni. Questo significa che “Le somme da chiunque dovute a titolo di pensione, di indennità che tengono luogo di pensione o di altri assegni di quiescenza, non possono essere pignorate per un ammontare corrispondente al doppio della misura massima mensile dell’assegno sociale, con un minimo di 1.000 euro”. Questo è quello che viene definito all’interno dell’emendamento.

Viene poi consolidato, per il secondo semestre 2022, l’esonero sulla quota dei contributi previdenziali per l’invalidità, la vecchiaia e i superstiti a carico del lavoratore al 2%, anzichè il precedente 0.8%.

Via il tetto degli stipendi pubblici

Un’altra misura che sta provocando non poche polemiche è la deroga sul tetto massimo di 240mila euro agli stipendi pubblici. Questo permetterebbe di superare tale soglia senza la presenza di nessun’altro massimale da rispettare. Infatti, l’eventuale aumento di remunerazione dipenderà solo dalla disponibilità delle risorse disposte da un fondo dedicato.

Per questa decisione scatta anche l’irritazione di Draghi che si dice in disaccordo con chi ha riscritto il testo, prendendo quindi le distanze da quanto accaduto.

Bonus bollette e azzeramento degli oneri di sistema

All’interno del decreto anche una parte dedicata all’emergenza energetica. Si parte con l’estensione fino agli ultimi mesi dell’anno del bonus sociale per luce e gas con annesso ampliamento dell’Isee a 12 mila euro. Verranno poi introdotte tariffe agevolate per i clienti considerati fragili e vulnerabili. Non solo, ma  è previsto il congelamento delle modifiche dei contratti di fornitura fino al prossimo maggio, mentre vengono azzerati gli oneri di sistema per il quarto trimestre con l’Iva al 5% sul gas.

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