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Il rientro dei Cervelli in Italia è un regime agevolato per i lavoratori che rientrano in Italia dopo un periodo trascorso all’estero. Introdotto con il Decreto Internazionalizzazione 2015 (D.lgs. 147/2015) e confermato con la Legge di Bilancio 2023, il cosiddetto “Regime degli Impatriati“, ha lo scopo di incentivare l’occupazione e arginare il fenomeno della “fuga di cervelli” dall’Italia.

Per poter accedere a questa particolare agevolazione, sono previsti specifici requisiti, espressamente indicati nell’art. 16 del D.lgs. 147/2015. In virtù di tale misura, i beneficiari possono godere di una riduzione della tassazione effettuata sull’intero reddito prodotto in Italia, sia da attività di lavoro autonomo che subordinato. Vediamo nel dettaglio come funziona, quali sono i requisiti e le agevolazioni previste.

Rientro dei Cervelli in Italia: requisiti richiesti

Il lavoratore che intende accedere a tale agevolazione, deve possedere i seguenti requisiti:

  • non deve essere stato residente fiscalmente in Italia nei due periodi d’imposta precedenti il trasferimento;
  • deve impegnarsi a risiedere fiscalmente in Italia per almeno i due anni;
  • l’attività lavorativa svolta, deve essere prestata prevalentemente nel territorio italiano.

Il Rientro dei Cervelli in Italia viene riconosciuto per i primi 5 anni d’imposta, nelle percentuali del 30% o del 10% a seconda della regione di residenza in cui il lavoratore rimpatriato decide di stabilirsi. Ai sensi del comma 3 bis dell’art. 16 del D.lgs 147/2015, l’agevolazione può essere ampliata per ulteriori 5 periodi d’imposta nei seguenti casi:

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  • Il lavoratore beneficiario abbia almeno un figlio minorenne o a carico;
  • i lavoratori diventino proprietari di almeno un’unità immobiliare di tipo residenziale in Italia, successivamente al trasferimento in Italia o nei dodici mesi precedenti al trasferimento;
  • il lavoratore abbia tre figli minorenni o a carico.

Nei primi due casi, per gli ulteriori cinque periodi di imposta, i redditi concorrono alla formazione del reddito complessivo limitatamente al 50% del loro ammontare. Per i lavoratori
che abbiano almeno tre figli minorenni o a carico, anche in affido preadottivo, negli ulteriori
cinque periodi di imposta, i redditi concorrono alla formazione del reddito complessivo limitatamente al 10% del loro ammontare.

Lavoratori autonomi e subordinati

Per beneficiare dell’agevolazione, i lavoratori dipendenti devono presentare una richiesta scritta al datore di lavoro resa mediante autodichiarazione, a seguito della quale, il datore di lavoro potrà applicare le ritenute fiscali direttamente in busta paga.

titolari di reddito di lavoro autonomo possono accedere al regime agevolato direttamente nella dichiarazione dei redditi. In alternativa, possono fruire del beneficio in sede di applicazione, da parte del committente, della ritenuta d’acconto sui compensi percepiti. A tal fine, devono presentare una richiesta scritta in cui vanno riportati le generalità ed altri dati utili.

L’obiettivo del Rientro dei cervelli è quello di contribuire ad offrire un concreto impulso allo sviluppo economico, culturale e scientifico de Paese, attraverso la messa in atto di incentivi fiscali a favore di coloro che rientrano in Italia o che, sul territorio nazionale, trasferiscano la propria residenza fiscale, esercitandovi un’attività lavorativa.

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