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Spostare il canone Rai dalle bollette all’utenza telefonica, è la proposta del Ministro Giorgetti che sta facendo montare le proteste.

Cancellato dalla bolletta elettrica, ora potrebbe tornare con il telefono, si alzano le polemiche sul canone Rai. Necessario per finanziare gli investimenti della Tv pubblica, il Ministro dell’Economia Giorgetti, dopo aver proposto di eliminare il costo dal canone sulla bolletta elettrica, si fa strada l’ipotesi di spostarla su quella del telefono.

Come funziona l’attuale sistema

Il canone Rai è stato inserito nell’utenza dell’energia elettrica nel 2016, con il Governo Renzi. In quel caso erano state escluse le utenze delle seconde case, per le quali c’era la possibilità di chiedere l’esonero del pagamento, previa dimostrazione dell’effettivo inutilizzo della tv, oppure dimostrando di stare già pagando il canone sulle utenze della prima casa.

Gli esoneri erano previsti anche per alcune categorie specifiche e per gli ultra 75enni a basso reddito.

Il canone Rai al momento ammonta a 90 euro e viene suddiviso in bolletta, con 9 euro al mese per 10 mesi l’anno.

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Si paga a bimestre, sulla bolletta, per un importo di 18 euro, che va appunto a gravare sui costi fissi della fatturazione.

Il pagamento del canone è dovuto da tutti coloro che hanno una TV a casa, ma in caso contrario occorrerebbe dimostrare il “non possesso” della TV. Il canone si paga anche se si usa la TV solo come monitor (senza antenna).

Non pagano il canone computer, smartphone e tablet, dato che che fruiscono i programmi TV solo via Internet, ma solo quelli “privi di sintonizzatore”.

In ogni caso, ad oggi non pagano il canone neanche i possessori di computer, smartphone e tablet, dato che che fruiscono i programmi TV solo via Internet, ma solo quelli “privi di sintonizzatore” (oggi collegabile con una chiavetta USB)  per ricevere il segnale digitale terrestre o satellitare.

Le ipotesi per il futuro

Per il futuro il Ministro Giorgetti ha avanzato un paio di proposte: finanziare i vari investimenti Rai con la fiscalità generale, oppure spostare il peso dalla bolletta elettrica alle utenze telefoniche. Proposta questa che ha mosso le polemiche dei consumatori.

In partica, ogni utenza telefonica potrebbe dover pagare mensilmente il canone Rai e questo andrebbe a gravare chiaramente su tutte le utenze, che siano al consumo, a contratto o ricaricabili.

La proposta di spostare il canone alle utenze telefoniche nasce proprio dall’assunzione che ad oggi gli smartphone hanno la potenzialità di vedere programmi TV e quindi anche il digitale terrestre, ma va in contrasto con le indicazioni dell’ex MISE (oggi MIMIT).

Consumatori in protesta

La protesta comincia propria da chi difende i consumatori, ovvero dal presidente dell’Unione Nazionale Consumatori, Massimiliano Dona che dichiara: “Da sempre proponiamo di eliminare il canone Rai, continuando a finanziare il servizio pubblico con la fiscalità generale. Sarebbe più equo considerato che oggi il canone lo pagano anche i poveri assoluti, salvo abbiano più di 75 anni, un’ingiustizia vergognosa”.

Si alzano quindi muri contro l’abuso di far pagare il cacone Rai a chi possiede un telefonino. Al momento, pare non ci sia nessun passo indietro dal Governo, ma chiaramente i costi della Rai dovranno in un modo o nell’altro gravare su qualche spesa famigliare, come è sempre stato.

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