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Con la Legge di Bilancio 2022 vengono confermate le agevolazioni fiscali per i lavoratori rimpatriati.

Tra le agevolazioni è compreso anche un regime di tassazione agevolato come misura ideata per spingere il rientro dall’estero dei qui lavoratori che hanno deciso di spostarsi fuori dal Bel Paese.

Non solo, la misura è nata anche per incentivare i cittadini stranieri a spostare le loro attività in Italia. I contribuenti che decidono di spostare la propria residenza fiscale nella penisola, godranno quindi di una particolare agevolazione.

I lavoratori rimpatriati

Sono definiti “lavoratori rimpatriati”  i contribuenti che rientrano in Italia dopo un periodo di lavoro all’estero e percepiscono un reddito di .o redditi di lavoro autonomo prodotti in Italia.

In questi casi infatti, è possibile usufruire dei benefici messi a disposizione dal Governo se  l’interessato risponde a determinati vincoli:

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  • Non essere stati residenti in Italia nei due periodi d’imposta precedenti il trasferimento;
  • Lavoratori che trasferiscono la residenza in Italia, impegnandosi a rimanere nel Paese per almeno due anni;
  • I lavoratori provenienti dall’estero che svolgono l’attività lavorativa prevalentemente in Italia.

Non solo solo gli italiani rientrati dall’estero ad essere considerati lavoratori rimpatriati, ma gli stessi benefici sono disponibili anche per i cittadini dell’Unione Europea.

Oltre ai requisiti precedenti, i cittadini non italiani però devono rispettare alternativamente, anche uno dei due seguenti requisiti:

  • Aver svolto in modo continuativo un percorso di studi per almeno 24 mesi, fuori dall’Italia e dal proprio Paese d’origine conseguendo una laurea o una specializzazione post laurea.
  • Essere in possesso di una laurea e aver svolto continuativamente un’attività lavorativa fuori dall’Italia e dal proprio Paese d’origine per almeno 24 mesi;

Regime Temporaneo di tassazione agevolata

 Tutti lavoratori che rientrando in Italia rispettando i requisiti richiesti, avranno accesso a un regime temporaneo di tassazione agevolata.

Questo regime, dura cinque periodi di imposta, a partire da quello in cui viene effettuato il trasferimento e per i quattro successivi. In determinate situazioni può essere possibile aumentare questo periodo per altri cinque anni.

Questo tipo di regime, si traduce in un abbattimento dell’imponibile del 70%, in questo modo le imposte dovute si calcoleranno solo sul 30% dei redditi percepiti.

Inoltre, coloro che decidono di spostare la propria residenza dall’estero a una delle  regioni del centro-sud Italia verrà prevista un’ulteriore detassazione. L’unione delle due agevolazioni può portare  una riduzione dell’imponibile fino al 90%.

Quando è possibile prolungare il beneficio fiscale

Nonostante l’esenzione valga cinque anni, è possibile prolungare la durata. In particolare, I lavoratori impatriati hanno la possibilità di accedere ad altri cinque anni di esenzione Irpef quando in uno dei seguenti casi:

  • Si è genitore di un figlio minorenne a carico;
  • Si abbiano almeno tre figli minorenni a carico. In questo caso la percentuale della tassazione diventa del 10%.
  • Anche docenti o i ricercatori possono aumentare la durata dei benefici che salgono a otto anni nel caso in cui venisse acquistato un immobile o si avesse almeno un figlio minore a carico, arrivando fino a 13 anni quando i minori a carico sono almeno due.
  • Nel momento in cui a seguito del trasferimento, dodici mesi prima, si ha acquistato un immobile di tipo residenziale, in Italia.

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