La consapevolezza dell’urgenza verso una trasformazione in digitale, così come la necessità di raccoglierla e inserirla all’interno di una nuova politica industriale, è sempre più viva e forte all’interno del nostro Paese.
Questa necessità è stata ascoltata e sviluppata attraverso diversi piani di agevolazione dell’industria 4.0.
Un percorso iniziato nel 2018 che ha visto l’introduzione del concetto di iper ammortamento con il primo “ piano industria 4.0”, ma trovando dei limiti nella platea dei beneficiari, si è evoluto nel 2019 nel piano “impresa 4.0” ampliando le aziende.
Dal 2020, le disposizioni per le imprese che investono in innovazione sono nuovamente cambiate.
È infatti, nato il piano “ Transizione 4.0” che diventando strutturale sostituisce tutti i precedenti. La novità è rappresentata principalmente dall’abolizione dei super e iper ammortamenti, sostituti dai crediti di imposta.
Il piano quindi consiste in un’unica misura con aliquote differenti per diverse categorie di beni di cui si vogliono compensare i costi.
Gli incentivi per “Transizione 4.0”
Gli incentivi riguardano principalmente il credito di imposta per investimento in beni strumentali, per ricerca&sviluppo, innovazione, design ed infine credito di imposta per formazione 4.0.
- Il credito di imposta per investimento in beni strumentali, favorisce le imprese che acquistano beni strumentali nuovi, funzionali o mirati alla trasformazioni tecnologica e digitale dei processi produttivi. L’agevolazione fiscale varia in base al tipo di spesa.
- Il credito di imposta per ricerca e sviluppo, innovazione e design: misura che incentiva particolarmente le spese di sviluppo sperimentale, innovazione tecnologia, ricerca industriale, innovazione e design finalizzate alla crescita e alla competitività delle imprese in ottica di economia circolare e sostenibilità ambientale.
- Il credito di imposta per formazione 4.0 sostiene la formazione finalizzata alla trasformazione digitale e tecnologia, coprendo i costi degli insegnati e del personale impiegato nell’attività formativa. Qui, la quantità dell’aiuto varia in base alla dimensione aziendale.
Sono quindi agevolabili tutti gli investimenti effettuati dal 1 gennaio 2020 al 30 giungo 2021, a condizione che entro il 31 dicembre 2020 sia avvenuto il pagamento di almeno il 20% del costo.
Per il nuovo, di durata piano biennale sono stati previsti circa 24 miliardi di euro, ma la decorrenza delle misure è stata anticipata al 16 novembre 2020 per beni ricevibili fino a giugno 2023.
La maggiorazione delle aliquote sono tra gli obbiettivi principali del piano perché aiutano a stimolare gli investimenti privati, dando stabilità a numerose categorie per diversi anni.