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Si aggiungono nuovi pezzi alla riforma fiscale che punta verso le imprese e il lavoro autonomo: le novità in arrivo

Si aggiungono nuovi pezzi alla riforma fiscale del Governo Meloni, con 9 nuovi decreti approvati dall’esecutivo. Sui punti il viceministro all’Economia Maurizio Leo, si è espresso con grande fiducia.

La riforma fiscale guarda con attenzione anche al mondo delle quotate, in termini di semplificazione. L’obiettivo è quello di arrivare alla certezza del diritto, che deve essere un elemento cardine, soprattutto per le quotate”.

Riforma fiscale, riduzione dell’Ires: di cosa si tratta e quali gli obiettivi

Sono numerosi gli obiettivi del Governo Meloni e uno di questi è la riduzione dell’Ires di cui si è sentito molto parlare.

Attualmente l’imposta è al 24% e l’obiettivo è abbassarla in modo graduale. Per il Governo sono due i traguardi da raggiungere con questa operazione: investimenti innovativi e occupazione.

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L’Ires è l’imposta sul reddito delle società. Una tassazione con cadenza annuale che le imprese devono pagare, a prescindere dalla loro denominazione (Spa, consorzi, Srl, cooperative, enti pubblici, enti no profit, trust eccc). Questo con riferimento a chi presenta residenza in Italia. Al contrario, per tutti gli altri, si applica solo per i redditi prodotti nei confini del nostro Paese.

I temi più caldi della riforma fiscale

Attualmente sono 7 i decreti già pubblicati sulla Gazzetta ufficiale, come ad esempio la semplificazione dello Statuto del contribuente o l’Irpef a tre aliquote

Sicuramente uno dei temi discussi è la riforma della riscossione. Ad oggi l’ipotesi del Governo è quella di un spazzata di tutti quei debiti chiaramente che difficilmente potrebbero essere riscossi. Questo significa che si potrebbe dichiarare tutto l’ammontare di crediti inesigibili, a patto che non siano stati incassati dopo 5 anni di tentativi da parte dell’agenzia Entrate-Riscossione. Con l’obiettivo di dare un aiuto ai contribuenti in difficoltà, si punta ad allargare il più possibile la chance di rateizzo del debito fiscale e contributivo: fino a 120 rate massimo.

Piccole imprese, quali le novità

Tuttavia, le piccole partita italiane, continuano ad avere la sensazione di essere poco considerate. Così il governo si è concentrato sui tributi “minori” e il lavoro autonomo, con l’introduzione del principio di omnicomprensività dei redditi da sottoporre a tassazione. Qualcosa che andrebbe a comparare gli autonomi ai dipendenti.

Per tutto quello che tocca i tributi “minori”, invece, potrebbe essere messo in pratica il principio della legge delega sulla “neutralità fiscale delle operazioni di aggregazione e riorganizzazione degli studi professionali“. Il viceministro Leo ha confermato infatti, tutta l’intenzione di ridurre la tassazione per chi guadagna fino a 50.000 euro. Questo processo fa parte di un di riequilibrio tra Fisco e contribuenti.

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