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I Business Angel potranno godere di un beneficio fiscale del 30% per tutto il 2023. Ecco i requisiti per ottenerlo.

Business Angel: chi sono e di cosa si occupano

Quando si parla di Business Angel si fa riferimento ad una categoria di investitori “informali”, spesso professionisti o manager in pensione, che investono in start up attraverso un proprio patrimonio personale. Questo può prevedere investimenti che vanno da un minimo di 25.000 euro ad un massimo di 500.000 euro.

Viene considerato un investitore “informale” poiché non ha bisogno di particolari forme di garanzia, a differenza di banche o di istituti di credito. L’azienda ottiene, così, un aiuto a costo zero da una persona esperta, che può aiutarla nelle fasi di sviluppo, mentre l’investitore si assicura un ottimo investimento, che gli permette di realizzare plusvalenze.

In Italia, esiste una specifica associazione di investitori, che cercano potenziali start up: si chiama IBAN, acronimo di Italian Business Angel Network. 

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Agevolazioni per Business Angel: cosa prevedono

Le agevolazioni per queste categorie di soggetti prevedono un beneficio fiscale del 30% di ciò che è stato investito a titolo di capitale. Ciò varrà sia per le persone fisiche che per le società di investimento. Se gli investitori sono persone fisiche, l’agevolazione prevede una detrazione IRPEF del 30% lordo sulla somma investita, purché non si superi la soglia di un milione di euro all’anno. Se, invece, gli investitori fanno parte di società avranno una deduzione dello stesso importo sul reddito IRES, su un massimo di un milione ed 800.000 euro l’anno. L’investimento dovrà essere mantenuto per almeno tre anni, per poter godere del beneficio fiscale.

Le categorie di esclusi

Esistono, tuttavia, alcuni soggetti esclusi da questo beneficio. Coloro che, ad esempio, sono già soggetti di start up innovative non potranno godere dell’agevolazione, così come gli incubatori certificati e gli organismi di investimento collettivo del risparmio. Sono esclusi i soggetti che detengono partecipazioni, diritti o titoli nella start up, così come le società di capitali che investono a loro volta in start up innovative. 

Da considerare, inoltre, che da Regolamento UE n. 651 del 2014, l’importo totale degli investimenti non può superare i 15 milioni di euro. Si stima che nel nostro Paese, il 68% dei Business Angel operi nell’Italia Settentrionale. La Lombardia è la Regione che ne detiene di più, seguita dal Piemonte e dal Lazio. Al Sud Italia troviamo soltanto il 3,8% del totale nazionale, con Regioni che non ne hanno, come ad esempio la Calabria.

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