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Le biblioteche non statali potranno fruire di contributi a partire dal 15 marzo 2023: ecco come presentare la domanda.

Contributi biblioteche non statali: cosa sono

Il Ministero della Cultura riserva alcune risorse pubbliche per poter finanziare biblioteche non statali aperte al pubblico, che non siano nemmeno di competenza regionale. L’obiettivo è quello di andare a sostenere progetti di valorizzazione del patrimonio bibliografico, nonché di potenziamento delle strutture. È la legge di bilancio 2023 ad aver stanziato ben 2 milioni di euro per ciascuno degli anni dal 2023 al 2025. L’ente proprietario, al fine di accoglimento della domanda, può avere un solo rappresentante legale. Se perverranno domande sottoscritte da soggetti diversi per lo stesso Ente, la domanda verrà rigettata.

I requisiti per poter accedere ai contributi

Per poter accedere ai contributi, le biblioteche devono necessariamente appartenere a persone giuridiche private senza scopo di lucro. Possono essere compresi gli Enti ecclesiastici civilmente riconosciuti. Ancora, devono essere dotate di un direttore responsabile ed avere un regolamento interno, da allegare alla domanda. 

Ulteriore requisito è l’apertura al pubblico per almeno 12 ore settimanali, nonché la presenza di un patrimonio a livello bibliografico superiore ai 3.000 volumi, con eccezione da parte di biblioteche specializzate. Infine, devono operare nello SBN, Servizio Bibliotecario Nazionale e, quindi, avere un particolare codice da esso fornito. 

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Come presentare la domanda per i contributi biblioteche non statali

Le domande sono presentabili dal 15 marzo e lo saranno fino al 28 aprile 2023, alle ore 15. La modalità è esclusivamente telematica, presso il sito della Direzione Generale Biblioteche e Diritto d’Autore. Sarà necessario registrarsi presso il sito da parte del legale rappresentante, richiedendo la registrazione e seguendo accuratamente le indicazioni sul sito. La registrazione deve essere effettuata anche da parte di soggetti che hanno presentato domanda negli anni precedenti al 2023.

La domanda in formato PDF verrà poi inviata presso la casella personale di posta elettronica. Questa deve essere scaricata e firmata digitalmente dal legale rappresentante dell’ente, per poi essere caricata nell’applicativo. La domanda firmata digitalmente e caricata in modo corretto non sarà più modificabile. Per ciò che concerne gli importi, sarà un apposito Decreto del Ministero della Cultura a fornire la ripartizione dei contributi derivanti dal Fondo.

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