Condividi queste informazioni su:

Il cosiddetto click day per il decreto flussi 2023 si avvicina. Dal prossimo 27 marzo, a partire dalle ore 9.00, potranno essere inviate le domande da parte delle aziende interessate, tra cui quelle del settore agricolo, che avranno una corsia preferenziale.

Sulla Gazzetta ufficiale del 26 gennaio 2023 numero 21 è stato infatti pubblicato il D.P.C.M. del 29 dicembre 2022 con cui sono state fissate le quote dei lavoratori stranieri che potranno fare ingresso in Italia nel 2023 per lavorare nelle aziende del territorio e soddisfare la domanda di manodopera.

I posti riservati dal Decreto flussi 2023 sono 82.705 e corrispondono alla forza lavoro che potrà entrare nel nostro Paese per essere assunta nelle aziende coinvolte. Tutti i lavoratori avranno la possibilità di poter lavorare da subito, previo ottenimento del nulla osta. Il Decreto ha introdotto alcune importanti novità, snellito la procedura e introdotto alcune agevolazioni.

L’Iter per l’accesso al Decreto flussi 2023

Al datore di lavoro è fatta richiesta di verificare presso il Centro per l’Impiego competente che non vi sia personale disponibile a svolgere  il lavoro per il quale presenta la richiesta di ingresso del lavoratore, e che non vi siano altri lavoratori già presenti sul territorio nazionale disponibili a ricoprire il posto di lavoro per cui si ha intenzione di assumere il personale straniero. Tale verifica va effettuata inviando una “richiesta di personale” al Centro per l’Impiego, attraverso il modulo editabile sul sito web Anpal entro il 22 marzo.

Pubblicità

Pubblicità

Trascorsi 30 giorni dalla presentazione delle domande, senza che siano emerse ragioni ostative, il nulla osta viene rilasciato automaticamente e inviato, in via telematica, alle Rappresentanze diplomatiche italiane dei Paesi di origine. Queste dovranno rilasciare il visto di ingresso entro venti giorni dalla relativa domanda.

La seconda novità introdotta dal Decreto flussi 2023 è l’asservazione, rilasciata sulla base delle linee guida emanate dall’Ispettorato Nazionale del Lavoro con circolare n. 3/2022 e da allegare all’istanza di nulla osta al lavoro. In sostanza, i professionisti di cui all’art. 1 della L. n. 12/1979 (ovvero gli iscritti nell’albo dei consulenti del lavoro, in quelli degli avvocati o dei dottori commercialisti ed esperti contabili) devono effettuare verifiche sulla capacità patrimoniale dell’azienda che intende assumere il lavoratore, sull’equilibrio economico-finanziario, sul fatturato, sul numero dei dipendenti e sul tipo di attività svolta dal datore di lavoro. L’asseverazione non è richiesta, invece, per le istanze presentate dalle organizzazioni datoriali più rappresentative.

I settori produttivi che possono fare richiesta

Ecco quali sono settori produttivi che possono accedere al Decreto Flussi:

  • autotrasporto
  • edilizia
  • turistico-alberghiero
  • meccanica
  • telecomunicazioni
  • alimentare
  • cantieristica navale.

Il Decreto flussi 2023 ha dato priorità al settore agricolo, riservando una quota che ammonta a 44.000 unità per il lavoro stagionale principalmente impiegato nelle campagne. Tutti i dettagli sono contenuti nel Decreto legge 10 marzo 2023, n. 20.

Pubblicità

Pubblicità