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L’INPS fa chiarezza sui contributi previdenziali che riguardano le imprese familiari Ecco tutte le novità che le riguardano.

Imprese familiari: i contributi per i conviventi

L’INPS, attraverso una circolare, ha fatto chiarezza sui contributi previdenziali che spetterebbero ai conviventi, nell’ambito delle imprese familiari. Dal punto di vista dell’INL (Ispettorato Nazionale Lavoro), il convivente non può essere inquadrato come un collaboratore familiare, né come coadiuvante familiare riguardo previdenza. In questo specifico caso, si fa riferimento al cosiddetto “convivente more uxorio”, ovvero colui che non è legato dal vincolo di matrimonio.

In un’impresa familiare, sono molte le tutele estese ai conviventi. Non ne esistono, però, per la copertura previdenziale. Per poter entrare in questo particolare regime, infatti, è necessario essere un familiare entro il terzo grado di parentela. In alternativa, si può essere familiari entro il secondo grado di affinità. Soltanto se si rientra in tali gradi di parentela, la collaborazione con titolari di impresa o di lavoro autonomo permetterà di godere di contributi e di premi assicurativi. In tutti gli altri casi, si viene esclusi dall’obbligo di iscrizione sia all’INPS che all’INAIL.

Cosa prevede la Corte di Cassazione

Nel gennaio 2023, la Corte di Cassazione ha aperto la questione riguardante la possibilità che anche il convivente more uxorio possa godere dei contributi previdenziali.

Questo solo, se la convivenza di fatto è caratterizzata da un grado di stabilità accertato. Ora l’INL dovrà aspettare la decisione ufficiale.

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In attesa della decisione della Suprema Corte, ricordiamo che per impresa familiare si intende quell’azienda in cui lavorano e collaborano, in modo continuativo il coniuge, i parenti entro il terzo grado e gli affini entro il secondo, qualora non sia configurabile un diverso rapporto. Questi hanno diritto ai contributi previdenziali, alla partecipazione agli utili dell’impresa familiare, ai beni acquistati e agli incrementi dell’azienda, anche in ordine all’avviamento, nonché alla partecipazione, commisurata al lavoro prestato.

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