Condividi queste informazioni su:

Parliamo di esportazioni: in Italia, i ritardi nella logistica e nelle infrastrutture hanno fatto perdere 93 miliardi di euro nel 2022.

Esportazioni, in Italia presente un gap

Tanti ritardi nell’ambito delle infrastrutture legate ai trasporti hanno provocato problematiche molto serie alle esportazioni in Italia. Si è verificata, infatti, una diminuzione del 15% dell’export nazionale, stando ai dati divulgati da Istat e Sace. Uno dei settori che è stato colpito maggiormente è quello agroalimentare. Si stima, infatti, che esso abbia perso circa 9 miliardi di euro nel 2022, stando al sopracitato report. Sappiamo bene come, nel nostro Paese, almeno l’87% dei trasporti di merce viaggi su gomma. La percentuale è tra le più alte di Europa e questo è uno dei fattori principali, ma non il solo. L’Italia si colloca subito dopo Grecia, Spagna e Francia nel trasporto su gomma.

A pesare sulle problematiche è soprattutto la logistica: il nostro Paese è molto in ritardo rispetto alle altre nazioni europee. Nonostante l’Italia abbia una propensione al commercio internazionale particolarmente elevata, giustificata dalla qualità e dall’apprezzamento dei prodotti italiani in tutto il mondo, i conseguenti ritardi sono stati determinanti nella perdita di valore.

Gli altri settori più colpiti

Non è certamente solo il settore agroalimentare ad essere stato più colpito dal segno negativo. L’agroalimentare ha conseguenze devastanti nell’ambito delle perdite, proprio perché le merci sono deperibili. In ogni caso, tale settore ricopre la quinta posizione insieme ad mezzi di trasporto.

Grosse conseguenze sono rilevate anche dal settore dei prodotti tessili ed abbigliamento, che avrebbe perso secondo le stime 9,7 miliardi di euro. Ancora peggiore la situazione delle aziende che trasportano metalli e manufatti, con -11 miliardi di euro. Anche i prodotti chimici ed il settore delle macchine e degli apparecchi meccanici ha avuto grossissime perdite, rispettivamente pari a 16,8 miliardi e 23,1 miliardi.

Pubblicità

Pubblicità

Pubblicità

Pubblicità