Condividi queste informazioni su:

Il report di Confartigianato riporta news sull’imprenditoria giovanile: grande il divario tra il Nord ed il Sud Italia.

Imprenditoria giovanile: dove conviene?

Anche per il 2023, si conferma un’Italia a due velocità per ciò che concerne l’imprenditoria giovanile. Il Nord Italia è sicuramente ben più “attrezzato” rispetto al Mezzogiorno in questo ambito, che fatica a tenere il passo. Il rapporto si basa su diversi indicatori e vede al primo posto la presenza della Regione Lombardia come habitat ideale per lo sviluppo di nuove imprese gestite da Under 35. Tra gli indicatori, ricordiamo la diffusione dell’apprendistato, il saldo migratorio dei giovani, la collaborazione tra imprese e scuola, la presenza di giovani imprenditori sul territorio ed il tasso di occupazione giovanile.

Dopo la Regione Lombardia, troviamo il Piemonte al secondo posto, seguita da Veneto, Emilia-Romagna e Trentino Alto Adige. Sono queste le migliori zone italiane che si distinguono per il loro ambiente giovanile ed imprenditoriale dinamico e per la presenza di infrastrutture sviluppate.

La situazione nel Sud Italia

Ben differente la situazione riguardante il Sud Italia. E’ il Molise la “peggior” Regione in questo ambito. Non è buona la situazione nemmeno per la Puglia, per la Sicilia, Sardegna, Campania, Calabria e Sardegna, che hanno una valutazione bassa in termini di imprenditoria giovanile. Il Report 2023 di Confartigianato ha espresso una valutazione anche sulle Province, oltre che sulle Regioni. Secondo la classifica, la migliore provincia è quella di Cuneo, seguita da Bergamo, Vicenza, Lecco e Treviso. Isernia la possiamo trovare all’ultimo posto. Poco migliori le province di Foggia, Vibo Valentia, Siracusa, Campobasso, Crotone, Taranto, Agrigento, Sassari e Caltanissetta.

A causa della presenza delle “due velocità”, in Italia è difficile contrastare il fenomeno dei cosiddetti “NEET”. Si tratta di coloro che non sono impegnati in attività di istruzione, di formazione di lavoro. Sempre secondo tale report, è l’Italia ad avere il più alto numero in tutta Europa di giovani NEET, con un tasso di inattività di oltre il 25%, molto più alto rispetto alla media europea, che invece si attesta sul 15%.

Pubblicità

Pubblicità

Pubblicità

Pubblicità