Condividi queste informazioni su:

Prorogata la Cassa Integrazione per le aziende in difficoltà. A riferirlo è l’INPS, attraverso un messaggio reso pubblico pochi giorni fa.

Cassa Integrazione per aziende in difficoltà: cos’è

La Cassa Integrazione è stata prorogata per le aziende in difficoltà. La decisione è dello scorso 3 luglio 2023. Si tratta di una misura che fa parte del Decreto Lavoro, nell’ambito delle disposizioni in materia di trattamenti straordinari di integrazione salariali. Tale decisione potrà trovare applicazione in tutte le aziende che si trovano in difficoltà, anche se in stato di liquidazione. L’INPS ha così previsto un ulteriore periodo di cassa integrazione straordinaria, chiamata anche con l’acronimo di CIGS, per il biennio 2022-2023.

Rientrano tra i destinatari della misura anche le aziende che non hanno potuto completare i piani di ristrutturazione aziendale e quelli di riorganizzazione, per motivi che non siano imputabili al datore di lavoro. L’obiettivo della norma sta nel cercare di salvaguardare il livelli di occupazione delle aziende in difficoltà, cercando anche di tutelare il reddito dei lavoratori coinvolti nell’intervento, arrivando così ad una ripresa dell’attività lavorativa.

I beneficiari sono i lavoratori dipendenti di imprese con almeno 15 dipendenti, inclusi gli apprendisti e i lavoratori a domicilio, che abbiano maturato anzianità lavorativa di 30 giorni alla data di presentazione della domanda. Non sono ammesse le domande dei dirigenti di azienda.

Quanto durerà la proroga

Vediamo, adesso, quanto durerà la proroga dell’INPS. La durata va dal 1° ottobre 2022 fino al 31 dicembre 2023, per un totale massimo complessivo di 15 mesi. Lo stesso ente afferma che il trattamento straordinario di integrazione deve essere concesso a tutti i limiti di durata fissati a 24 mesi in un quinquennio se complessivi e fino a 35 mesi se singoli.

Pubblicità

Pubblicità

Per ciò che riguarda le causali di riorganizzazione, ricordiamo che queste possono essere fino all’80% delle ore lavorabili nell’unità produttiva per la quale viene richiesta la misura. Non potranno essere applicate disposizioni in materia di consultazione sindacale e di inter procedimentale per la presentazione della domanda.

Le risorse stanziate sono le seguenti: 13 milioni di euro per il 2023, mentre per il 2024 sono stati stanziati 0,9 milioni. Ne consegue che, una volta esaurite tali risorse, la cassa integrazione non potrà più essere disponibile.

Pubblicità

Pubblicità