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Nelle zone tutelate Unesco i mezzi a motori saranno limitati: ecco cosa cambia

In Italia le aree turistiche sono molte, esattamente come quelle che necessitano di una tutela straordinaria. Questo sta spingendo verso una modifica della riforma del Codice della Strada, che è recentemente tornata all’attenzione. In poche parole, si sta discutendo di inserire delle speciali Ztl, ovvero zone a traffico limitato nelle zone più esclusive e tutelate Unesco. In questo caso specifico si farebbe riferimento a molte aree del nostro Paese che può vantare di siti ambientali, monumenti e non solo che sono patrimonio dell’umanità.

Tutto ciò potrebbe notevolmente cambiare le abitudini sia dei locali, ma anche dei turisti. Una decisione che dovrà necessariamente essere affiancata da operazioni che facilitino il più un’accessibilità alternativa.

Modifica al Codice della Strada? le zone Unesco sotto tutela

E’ stata Forza Italia a portare sul tavolo la proposta di modifica del Codice della Strada. Una proposta che rientra tra gli emendamenti degli emendamenti già approvati dalla commissione Trasporti, per un totale di 160. Si potrebbe quindi introdurre la possibilità per gli enti territoriali e locali delle zone Unesco di istituire Ztl…

L’obiettivo è quello di ridurre il traffico in quelle specifiche aree di gran valore, ritenute maggiormente delicate. Si parla nello specifico dell’articolo 6 del Codice della Strada, con riferimento alla “circolazione al di fuori dei centri abitati”. L’emendamento prevede delle caratteristiche precise, a partire dal fatto che le Ztl (zone a traffico limitato) non potranno avere durata superiore ai cinque mesi. Si tratta quindi di Ztl temporanee. Non solo, ma enti come i Comuni non potranno in alcun caso richiedere oneri ai soggetti autorizzati all’accesso, come ad esempio i residenti.

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La messa in pratica non sarà facile

Per quanto riguarda la segnaletica la situazione potrebbe essere un po’ più complicata. Questa infatti, dovrà riuscire ad essere adeguata per indicare l’area limitata al traffico. Di conseguenza, i guidatori dovranno essere informati, per evitare sanzioni piuttosto salate.  Stando alle ultime notizie, non sarà però ritenuta necessaria una segnaletica specifica nel caso in cui il perimetro della Ztl corrisponda con i confini di uno o più enti locali.

Questo sarà consentito nel caso in cui sia “data comunicazione con tutti i mezzi d’informazione disponibili, con un preavviso di almeno tre mesi rispetto all’entrata in vigore”. Un altro vincolo piuttosto importante il divieto per le aree limitate di riguardare autostrade, strade extraurbane principali e strade urbane che sono già sottoposte a Ztl ordinaria.

Le zone più colpite

In Italia, i siti sotto tutela sono molti, ma inizialmente lo sguardo sarà rivolto inizialmente alla Costiera amalfitana, in Campania, uno dei luoghi più visitati d’Italia. Da qui, nascono le parole del sottosegretario alle Infrastrutture e Trasporti, Tullio Ferrante: “La proposta della Ztl in Costa d’Amalfi ha come obiettivo l’accogliere le istanze del territorio in materia di vivibilità e sicurezza”.

Insomma, questa viene definita una misura fondamentale per la vivibilità e solo dopo l’approvazione finale della revisione del Cds, si dedicherà a delineare tutte le modalità applicative della misura. Chiaramente, la riforma ha l’obiettivo di valorizzare il sistema turistico patrimonio Unesco. Una volta decisa definitivamente la misura, si decideranno insieme agli enti locali delle regole flessibili per riuscire ad andare incontro all’offerta turistica.

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