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Linflazione del 2023: impatti sul risparmio, le scelte finanziarie degli Italiani e le soluzioni.

Nel corso del 2023, l’inflazione ha assunto un ruolo determinante nelle dinamiche di spesa e risparmio degli italiani, emergendo come protagonista indiscussa sulle prime pagine dei giornali. Secondo un sondaggio condotto in forma anonima su un campione rappresentativo di clienti di Gimme5, la soluzione digitale che consente di accantonare piccole somme attraverso smartphone e investirle in fondi comuni, l’aumento dei prezzi si posiziona al primo posto tra i fattori che ostacolano il risparmio individuale (50,8%). A seguire, si collocano le emergenze finanziarie impreviste (34,1%), l’assenza di disponibilità economiche (31,4%), il mancato controllo delle spese (21,3%) e gli acquisti d’impulso (16,3%).

Sfide nel Raggiungere il Risparmio

Sebbene il 79% degli intervistati consideri il risparmio fondamentale, solo il 54% riesce ad attuarlo con costanza. Le difficoltà sono evidenti soprattutto tra i GenZ ( La Generazione Z è la generazione delle persone nate tra i medio-tardi anni novanta ) (42%) e le donne (32%), le quali sono maggiormente penalizzate dal gender gap e dalla discontinuità lavorativa. Il 46% del campione risparmia solo saltuariamente, di cui il 26% solo quando necessario e il 20% raramente o mai. La maggioranza (70%) dichiara di spendere in modo moderato, con solo il 23% che si ritiene parsimonioso. Le donne, insieme ai Late Millennials, emergono come le più attente al risparmio, contrapponendosi al 21% degli uomini. I GenZ (8%), al contrario, sono inclini a spendere di più, forse a causa di minori obblighi familiari o stipendi più contenuti.

Priorità di Spesa e Comportamenti Finanziari

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Generi alimentari (56,6%) e abitazione (48,4%) si posizionano al vertice tra le voci di spesa delle famiglie italiane, seguite da svago (20,5%), trasporti (15,5%), shopping (13,6%) e spese familiari (9,7%).

Educazione Finanziaria e Gestione delle Finanze Personali

L’analisi delle modalità di gestione delle entrate e uscite evidenzia che la scarsa educazione finanziaria contribuisce a inefficienze nella finanza personale. Più della metà degli intervistati (51,4%) non adotta un budget mensile, mentre il 55% dedica meno di 30 minuti a settimana al monitoraggio delle spese. La finanza personale rimane un tabù per il 65% degli intervistati, affrontato solo in ambito domestico, mentre solo il 28% lo discute con il partner. Sul lavoro o con gli amici se ne parla poco (rispettivamente nel 36% e 31,9% dei casi) e ancor meno a scuola (2,3%).

Approccio “Smart” al Risparmio

La maggior parte del campione (51%) adotta strumenti smart come il salvadanaio digitale di Gimme5, e l’18% utilizza un conto dedicato separato per il risparmio. Per il 40%, il salvadanaio smart è stato fondamentale nell’ultimo anno. La “funzione obiettivo” e gli automatismi di risparmio hanno dimostrato di agevolare rispettivamente il 37% e il 42% degli intervistati. Nonostante ciò, il 30,6% risparmia solo a fine mese, mentre il 25% utilizza lo stesso conto destinato alle spese. Il sondaggio sottolinea l’importanza degli strumenti smart nella gestione delle spese, nella sistematicità del risparmio e nell’educazione finanziaria.

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