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La ricchezza in Italia viaggia a due velocità, secondo i dati Istat. Le aziende, infatti, stanno abbastanza bene. Ai minimi storici, invece, le famiglie.

Ricchezza in Italia: come stanno le imprese?

Per ciò che riguarda le imprese, la ricchezza in Italia sembrerebbe essere aumentata. Nel complesso, infatti, ha avuto un +2,4% nel 2022, rispetto all’anno precedente. Le passività, inoltre, sono scese del 2,6%. L’ISTAT fa una particolare distinzione, a tal proposito, tra società finanziarie e non finanziarie. Le prime hanno una ricchezza lorda diminuita del 7%, così come le passività sarebbero diminuite del 5,7%. Le cause stanno nel calo dei depositi, delle azioni e delle riserve assicurative. Le società non finanziarie, invece, avrebbero avuto un aumento in termini di valore di impianti e di macchinari.

Ancora differente il discorso della Pubblica Amministrazione e delle istituzioni statali. Stando ai dati del 2022, infatti, secondo il report della Banca d’Italia e dell’Istat si ha un risultato negativo per 1.1188 miliardi di euro, con un aumento delle attività, ma una grande riduzione delle passività.

E per le famiglie?

La ricchezza in Italia per le famiglie è un tasto un po’ più dolente. Questa ammontava, infatti, nel 2022 a 10.421 miliardi di euro. Rispetto all’anno precedente si è avuto un aumento in termini nominali, ma in termini reali c’è stata una discesa del 12,5%. Si tratterebbe del primo calo dopo ben tre anni di cresciuta consecutiva.

Un calo che va dall’8,7% all’8,1%. E’ questa la percentuale della ricchezza delle famiglie secondo il report. Queste hanno, infatti, meno denaro a disposizione per poter fronteggiare le spese quotidiane, riguardo agli ultimi aumenti: inflazione e crisi economica hanno sicuramente colpito i nuclei familiari. Ne consegue che sia aumentata la tendenza al risparmio, piuttosto che la spina agli investimenti. L’attività finanziaria delle famiglie ha registrato un calo del 5,2% a favore di attività non finanziarie che, invece, sono aumentate del 2,1%.

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Rilevante è anche l’aumento del valore delle abitazioni che, nell’ultimo anno, ha avuto un tasso di crescita registrato maggiore dal 2009. Scende la quota dei titoli, mentre le famiglie scelgono strumenti di risparmio gestito. In ogni caso, possiamo concludere come la ricchezza nelle mani del 5% più ricco degli italiani a fine 2021 era superiore rispetto a quella detenuta dall’80% più povero.

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