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Dall’ultima versione della legge di Bilancio salta il pignoramento diretto dei fisco dei conti, ma ci sarà comunque una procedura semplificata attraverso delega fiscale. Cosa si sa fino ad ora.

Dopo una prima bozza, la Premier torna indietro sul pignoramento cosiddetto’ veloce’ sui conti correnti per recuperare le imposte non pagate al Fisco e nel Governo scatta la corsa alla smentita, precisando che la norma “si limita a a prevedere la possibilità di utilizzo di strumenti informatici per efficientare strumenti già esistenti”.

L’ultima bozza della Manovra rimanda al momento, alla norma alla delega fiscale, nella quale sarebbe prevista la razionalizzazione e semplificazione delle procedure di pignoramento, ma l’intervento potrebbe comunque subire ulteriori modifiche o semplicemente saltare del tutto.

La versione al momento più aggiornata

Il pignoramento sui conti correnti da parte dell’Agenzia delle Entrate-Riscossione non è fatto nuovo. Infatti, è già una procedura autorizzata dalla legge, ma l’iter per accedere alle tasche degli eventuali evasori è piuttosto complicato.

Per questo motivo, la norma comparsa nella bozza iniziale della legge di Bilancio sembrava permettere un accesso diretto del Fisco, entrando automatico in possesso delle informazioni sulle cifre presenti nei conti, con la possibilità di notificare “telematicamente al terzo”, ovvero alla banca, “l’ordine di pagamento”, da comunicare poi al correntista.

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Dopo le varie polemiche è stato tagliato dal testo il riferimento all’eventualità di “accedere, mediante collegamento telematico diretto, alle informazioni relative alle disponibilità giacenti sui conti correnti”.

L’ultima versione della Manovra prevede, invece, che “al fine di assicurare la massima efficienza dell’attività di riscossione, semplificando e velocizzando la medesima attività, nonché impedendo il pericolo di condotte elusive da parte del debitore, l’agente della riscossione può avvalersi, prima di avviare l’azione di recupero coattivo, di modalità telematiche di cooperazione applicativa e degli strumenti informatici, per l’acquisizione di tutte le informazioni necessarie al predetto fine, da chiunque detenute”.

L’intervento del fisco

Questo tipo di intervento diretto e rapido del Fisco sui conti correnti dei debitori non dovrebbe essere più consentito, ma la semplificazione della procedura di pignoramento da parte dell’agente della riscossione sarà comunque prevista dalla delega fiscale a cui fa riferimento l’ultima versione della Manovra 2024.

Secondo le linee guida già approvate in Parlamento, l’Agenzia delle Entrate potrà quindi chiedere alle banche le informazioni sulle giacenze dei conti correnti dei debitori e non procedere più come previsto oggi, al pignoramento su tutti i conti e sui rapporti finanziari intestati senza sapere se ci sono fondi o no, per verificare solo successivamente quante risorse sono effettivamente nella disponibilità del debitore.

Con la nuova normativa, l’agente della riscossione dovrebbe poter chiedere informazioni telematicamente alla banca e anche accedere a tutte le informazioni necessarie da chiunque attraverso “modalità telematiche di cooperazione applicativa”.

Modalità che saranno poi viste concretamente, con un decreto del Ministero dell’economia e delle finanze, nel rispetto dello Statuto dei diritti del contribuente, sentito anche il Garante per la protezione dei dati personali, ai fini dell’adozione di idonee misure di garanzia a tutela dei diritti e delle libertà degli interessati.

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