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La carne coltivata non riesce ancora ad avere successo in Italia e intanto il Ddl Lollobrigida viene bloccato dall’Europa.

Insomma la situazione sembra chiara. Il disegno di Legge Lollobrigida, promossa dal Ministro dell’Agricoltura che punta a vietare, la produzione e la vendita della carne coltivata ha ricevuto giudizio negativo. Questo, perchè la legge sembra non essere idonea per l’approvazione a livello europeo.

Di cosa parla il divieto Lollobrigida

Con il Ddl il Ministero dell’Agricoltura puntava a mantenere il rapporto tra cibo, terra e lavoro dell’uomo, garantendo la qualità che l’Italia esprime e che è l’espressione della sicurezza alimentare per tutto il pianeta. Il cibo sintetico non garantirebbe questo principio: così si legge sul sito web del Ministero. Il ddl puntava inoltre a “proteggere imprenditori agricoli, cittadini che hanno diritto di mangiar bene“, aggiunge la nota scritta sul sito. Prima dello stop dall’Unione Europea, Lollobrigida durante intervista si vantava di essere la prima nazione del pianeta a proibire questo tipo di produzioni che “cancellano il sistema alimentare tradizionale”. Insomma il testo non riteneva la carne coltivata in linea con il modello che fino ad oggi abbiamo conosciuto

Stop alla carne coltivata, cosa dice la Commissione Europea

La legge, oltre a vietare la carne coltivata, introdurrebbe una disposizione particolare, vietando e per alimenti a base vegetale, conosciuto come “meat sounding”. Tutto questo è successo il 29 gennaio, quando in una nonostante la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale non è mai potuto entrare a causa, come detto di un vincolo imposto a livello europeo. Il motivo di questa archiviazione sta nel fatto che il testo è sarebbe stato adottato dallo stato membro prima della conclusione del periodo di sospensione, come stabilito dalle direttive europee.

In particolare la Commissione europea ha comunicato al governo italiano l’archiviazione della notifica, richiamando la giurisprudenza della Corte di giustizia dell’Unione europea.

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La Corte di Giustizia dell’Unione, sottolinea che una legge approvata in violazione della procedura Tris ( procedimento che punta a prevenire l’insorgenza di ostacoli nel mercato interno prima che diventino concreti) è inapplicabile.

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