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Novità per quello che riguarda i contratti di sviluppo agroalimentari. Il Mise, infatti, ha aggiornato i termini di presentazione delle domande.

Contratti di sviluppo agroalimentari: le novità previste

Riaperto lo sportello riguardante gli aiuti per i contratti di sviluppo agroalimentari. Ricordiamo, infatti, che le richieste potranno essere inviate a partire dal 20 ottobre 2023. Si tratta di una decisione che è arrivata subito dopo l’approvazione del nuovo regime di aiuti di Stato, riguardante la Commissione Europea.

Gli aiuti riguardano delle sovvenzioni dirette, nonché dei finanziamenti agevolati e saranno concesse alle imprese agricole che presenteranno dei progetti di investimenti nell’ambito di trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli. Lo sportello delle domande, chiuso dal 1 gennaio 2023, riaprirà il 20 ottobre 2023 a partire dalle ore 12. La riapertura è stata decisa grazie all’approvazione di aiuti di stato che ammontano ad un totale di 910 milioni di euro, finanziati in parte dal PNRR. Tali aiuti saranno attivi fino al 2029.

I requisiti per poter accedere agli aiuti

Ma quali sono, invece, i requisiti che devono avere le imprese per poter accedere ai sopracitati aiuti di Stato? Come prima cosa, le aziende del settore agroalimentare dovranno puntare a migliorare il loro orientamento sul mercato, dovranno essere volte ad aumentare la competitività e potenziare la ricerca, la digitalizzazione e la tecnologia del settore in questione.

Le domande di agevolazione potranno essere presentate in forma esclusivamente telematica, pena l’invalidità della richiesta di aiuto. Per poterlo fare, le aziende in questione dovranno usare la piattaforma informatica appositamente messa a disposizione da Invitalia, nell’apposita sezione che è dedicata ai contratti di sviluppo del sito Internet. La modulistica si trova nella stessa sezione del sito ed è liberamente scaricabile.

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Nel caso in cui vi fossero delle domande che sono state presentate entro il 31 dicembre 2022, esse prevedono l’applicazione delle disposizioni del precedente regime di aiuti. Invitalia, pertanto, andrà a verificare la coerenza con i limiti e le condizioni riguardanti il nuovo regime di aiuti e, nel caso, verranno richieste integrazioni. E’, comunque, possibile il riconoscimento delle agevolazioni. L’importo dell’aiuto non potrà superare il 60% dei costi sostenuti.

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