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Il famoso, a volte criticato, bonus Renzi, è sparito dalla busta paga di molti cittadini: ecco perchè e quali sono le nuove regole in vigore.

Di fatto, molti lavoratori non percepiscono più il trattamento integrativo di 100 euro in busta paga, a causa del cambio di regole derivato dalla legge fiscale 2024.

La nuova legge fiscale 2024

La riforma fiscale 2024 ha portato a un cambiamento delle aliquote e dei vari scaglioni Irpef che hanno come conseguenza, impattato nel calcolo del trattamento integrativo.

Di fatto, la nuova Irpef è basata su tre aliquote e scaglioni anzichè quattro ha avuto, come prima conseguenza, quella di dover rivedere le detrazioni e le agevolazioni. Quindi, come risultato pratico è che una platea molto ampia di contribuenti che risultano rientrare nella soglia della no tax area avrà diritto, in ogni caso diritto ai 100 euro in busta paga perché cambia il meccanismo di calcolo.

Cosa cambia con le nuove regole

La riforma Irpef, è entrata in vigore dal 1° gennaio 2024 e si basa su:

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  • Il taglio delle aliquote (da quattro a tre);
  • La modifica del trattamento integrativo;
  • L’aumento delle detrazioni da lavoro dipendente.

Il bonus Renzi, fino al 31 dicembre 2021, veniva percepito dai contribuenti con redditi fino a 40.000 euro.

In seguito, con la riforma fiscale del 2022 questa detrazione, che diminuiva all’aumentare del reddito, è stata abolita, ma le regole sono cambiate ancora.

Infatti, base alla nuova normativa, il trattamento integrativo spetta solo ai cittadini con redditi fino a 28mila euro, ma con differenze importanti.

Quindi, i 100 euro direttamente in busta paga, vengono percepiti solo dai cittadini con redditi fino a 15mila euro. La situazione si complica ulteriormente, per i contribuenti con redditi tra i 15mila e i 28mila euro. Per questo motivo, chi si trova in questa fascia di reddito non prende più il bonus Renzi.

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