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Le Camere di Commercio all’estero sostengono più di 50mila aziende italiane: quali sono i vantaggi

ROMA (ITALPRESS) – “Ogni anno le Camere di Commercio all’estero investono circa 45 milioni in attività promozionali rivolte alle imprese, in particolare piccole e medie. Nel 2023 il sistema camerale all’estero ha assistito più di 50mila aziende, attraverso oltre 3.000 eventi di business e quasi 35mila incontri d’affari con operatori esteri e, nel 90% dei casi, queste aziende sono soddisfatte dei nostri servizi”.

I dati di Assocamerestero

Sono i dati illustrati dal presidente di Assocamerestero, Mario Pozza, durante un evento organizzato alla Camera. “Il cofinanziamento ministeriale che riceviamo per le nostre attività, oggi pari a nemmeno 7 milioni all’anno, viene moltiplicato per circa altre 7 volte nella realizzazione dei nostri programmi a vantaggio delle imprese. E questo grazie alla capacità delle Camere di stare sul mercato e di catalizzare altre risorse”, ha sottolineato Pozza.
Per il deputato Nicola Carè, le Camere di Commercio all’estero sono “una rete essenziale per il prestigio dei mercati”.
Una realtà da sostenere per “l’internazionalizzazione del sistema economico nazionale: siamo una grande squadra e comunità al servizio del nostro Paese”.

Gli importanti di internazionalizzazione, fondamentali anche per l’economia italiana

Anche il sottosegretario agli Esteri, Giorgio Silli, ha riconosciuto il ruolo “cruciale” delle Camere di Commercio all’estero “a supporto dei sistemi di internazionalizzazione, degli scambi commerciali e della promozione del sistema Paese. Sono attori protagonisti per offrire un sostegno capillare alle nostre imprese presenti sui mercati esteri, connettono le piccole e medie imprese italiane con le concorrenti negli altri Paesi. Sono pronte ad affrontare le sfide legate a internazionalizzazione e attrazione degli investimenti”, ha detto in un messaggio inviato in occasione dell’evento. Il ruolo “strategico” delle Camere di Commercio all’estero “può diventare ancora più importante” nell’ambito “delle nuove tecnologie, per accompagnare e incoraggiare le imprese ad adottare le innovazioni tecnologiche per rafforzare ancora di più la loro competitività, un fattore fondamentale per la ricchezza dell’economia italiana”, ha aggiunto la vicepresidente della Camera, Anna Ascani.
Poi ha ricordato che “l’internazionalizzazione è fondamentale per le imprese italiane” e che le sfide in questo campo sono “numerose”. Per questo “è imprescindibile costruire un ecosistema solido, in cui istituzioni e imprese collaborino in sinergia”.

Il prestigio del Made in Italy

Il viceministro alle Imprese e al Made in Italy, Valentino Valentini, ha sottolineato che le Camere di Commercio all’estero possono giocare un ruolo anche “nel piano Mattei, che si basa su un rapporto di parità con i Paesi nei quali si insedia: credo che le Camere di Commercio ci possano servire a far capire meglio qual è l’intento di questo piano e a stabilire rapporti diversi” e più ampi. Il Mimit “fornisce un importante contributo di 7 milioni – che non è niente rispetto ai 45 milioni che vengono investiti – ma che serve comunque come contributo: vorremmo fare in modo che non fosse un sussidio, ma che aiutasse” le imprese “con una visione premiale. Il nostro compito come Ministero è quello di assecondare le Camere nel processo di riforma che deve avvenire per essere competitivi”, ha concluso.

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– Foto xi2/Italpress –

(ITALPRESS).

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