Condividi queste informazioni su:

Si parla di un ridimensionamento delle barriere architettoniche che limita per alcuni lavori, la possibilità di optare per la cessione del credito e lo sconto in fattura.

Al bonus barriere del 75% è stato eretto un muro. Un muro fatto di vincoli e requisiti costruito dal decreto legge “salva-spese” (212/23). Al momento tutto è rimasto intatto, nonostante il voto della Camera sulla legge di conversione. Il provvedimento ora è atteso al Senato, dove l’ok definitivo è previsto il 20 febbraio.

Se si sta chiudendo l’era del superbonus al 110%, si chiude anche quella del bonus per i lavori di abbattimento delle barriere architettoniche.

La stretta sui lavori, le novità

Per le tutte le spese sostenute dal 30 dicembre 2023, l’agevolazione al 75% viene limitata agli interventi riguardanti solo rampe, scale e installazione di ascensori, servoscala e piattaforme elevatrici. In particolare, la possibilità di accedere alla detrazione per l’eliminazione delle barriere architettoniche viene meno per i lavori di sostituzione degli infissi e per il rifacimento dei bagni. Novità anche sul fronte della possibilità di scegliere per la cessione del credito e dello sconto in fattura, limitata ai lavori sui condomini a prevalente destinazione abitativa, ai titolari di redditi bassi e ai soggetti con disabilità. La di ridimensionare sulle barriere architettoniche potrebbe essere una scelta poco gradita e poco apprezzata dai cittadini. Insomma, una mossa forse sbagliata o troppo avventata da parte del Governo.

Pubblicità

Pubblicità

Pubblicità

Pubblicità