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I lavoratori che, a fine carriera, si trovino a svolgere particolari mansioni possono fare richiesta di anticipare la pensione di qualche anno. Chi si dedica a lavori usuranti e faticosi infatti, può sfruttare questa opportunità di cui non tutti sono a conoscenza. Un operaio, ad esempio, potrebbe andare in pensione 5 anni prima se, a fine carriera e senza necessariamente cambiare datore di lavoro, si trovasse nella condizione di svolgere mansioni particolarmente logoranti. Vediamo nel dettaglio cosa prevede la normativa a riguardo.

Pensione anticipata per lavoro usurante: ecco i requisiti

Secondo il Decreto legislativo 67/2011, è riconosciuto al lavoratore che si dedichi a lavori usuranti il diritto di andare in pensione a partire da 61 anni e 7 mesi, con almeno 35 anni di contributi versati. Un operaio che lavora in fabbrica, ad esempio, potrebbe beneficiare di tale opportunità laddove, negli ultimi anni della propria attività lavorativa, decidesse di coprire mansioni diverse e più faticose rispetto a quelle svolte sino a quel momento.

Vediamo nel dettaglio i requisiti che il lavoratore deve possedere per andare in pensione in anticipo:

  • almeno 61 anni e 7 mesi (ci si riferisce all’età anagrafica). E’ previsto un anno in più per gli autonomi;
  • 35 anni di contributi versati;
  • svolgimento dell’attività usurante da alcuni anni.

Rispetto all’ultimo requisito previsto dalla normativa, va precisato che il diritto per l’accesso al trattamento pensionistico anticipato, può essere esercitato da coloro che abbiano svolto il lavoro usurante per almeno 7 anni, negli ultimi dieci anni della carriera lavorativa. Ma quali sono i lavori che rientrano nella categoria di quelli considerati usuranti? Fra questi rientrano, ad esempio, i lavori notturni per i quali l’attività è prestata per almeno 6 ore e quelli svolti su turni. L’elenco completo è contenuto nel Decreto legislativo, pubblicato in Gazzetta Ufficiale n.108 del 11-05-2011, recante “Accesso anticipato al pensionamento per gli addetti alle lavorazioni particolarmente faticose e pesanti”.

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Come e quando presentare domanda

La domanda di pensione anticipata deve essere presentata all’Inps da coloro che siano in possesso dei requisiti previsti, entro il 1 maggio 2023. All’istanza deve essere allegata la documentazione attestante il tipo di mansione svolta e la durata della stessa. Non si tratta quindi di una vera e propria domanda di prepensionamento, quanto piuttosto di una istanza necessaria alla verifica dei requisiti in possesso del lavoratore. Solo in un secondo momento, in caso di riscontro positivo da parte dell’Ente circa la correttezza e la veridicità dei dati, il lavoratore dovrà procedere con la presentazione effettiva della domanda di pensione.

Per le istanze pervenute all’Inps dopo il termine del 1 maggio 2023, comunque accettate, scatterà il differimento del pagamento della pensione, a seconda della data di presentazione della domanda. Per maggiori dettagli è possibile consultare il messaggio Inps n. 1100 del 21 marzo 2023 nel quale sono spiegati in dettaglio i requisiti per accedere al prepensionamento, le modalità di presentazione della domanda e le comunicazioni da parte dell’Inps.

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