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Il Forex trading è un metodo di guadagno diffusosi soprattutto negli ultimi anni che permette di fare trading, ovvero comprare e vendere delle valute estere sottoposte ad un tasso di cambio variabile nel tempo. Il Forex, in estrema sintesi, è il mercato in cui avvengono le negoziazioni tra le differenti valute.

Per comprendere il funzionamento della tassazione relativa al Forex, è necessario fare riferimento al TUIR, Testo Unico delle Imposte sui Redditi. Esso identifica i guadagni derivanti dal Forex come rientranti nella fattispecie dei “Redditi Diversi“. Si tratta pertanto di redditi che non possono essere ricondotti alla macro aree dei redditi da lavoro autonomo, dipendente, dai redditi di impresa o di capitale. Quindi, il guadagno derivante dal Forex Trading, segue un percorso impositivo differente.

Dichiarazione dei guadagni con Forex

Secondo quanto ribadito dall’Agenzia delle Entrate i guadagni Forex, devono essere classificati come redditi diversi aventi natura finanziaria. Partendo da questo presupposto, si generano due adempimenti, l’uno dichiarativo e l’altro impositivo. Innanzitutto vi è l’obbligo di compilazione del quadro RW del modello RF, con cui si segnala al fisco il possesso di attività e investimenti all’estero. Il quadro RW ha una finalità essenzialmente di monitoraggio.

Nel momento in cui le attività all’estero abbiano generato dei redditi, questi devono essere inseriti nel quadro RT, con lo scopo di dichiarare quanto percepito e le eventuali plusvalenze generate durante l’anno. La compilazione del quadro RT è fondamentale ai fini del conseguente calcolo dell’imposta sostitutiva del 26%.

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Come calcolare i guadagni sui cui applicare l’imposta relativa? Alla fine dell’anno, chi investe nel Forex deve procedere alla sommatoria di tutte le vendite al netto degli acquisti, rispettando il cambio del giorno in cui è avvenuta l’operazione. Se si sono realizzate solo minusvalenze, gli obblighi dichiarativi rimangono. La compilazione del quadro RT anche in caso di sole perdite è importante, in quanto le minusvalenze realizzate possono essere recuperate nei quattro anni d’imposta successivi.

Ai fini dichiarativi e impositivi è importante sapere se la piattaforma Forex utilizzata per le negoziazioni, faccia o meno da sostituto d’imposta, ovvero capire se si è operato in una situazione di regime amministrato o, piuttosto, di regime dichiarativo, come disciplinato dall’art. 6 del D.Lgs. n. 461/1997. Nel primo caso, sarà la piattaforma stessa ad occuparsi di calcolare, al posto del contribuente le imposte dovute, operando come sostituto d’imposta. Nel secondo caso invece, è il titolare del conto a dover provvedere ai calcoli necessari, per poi versare autonomamente le imposte dovute in sede di dichiarazione dei redditi.

Quanto sopra specificato, suggerisce l’importanza della scelta della piattaforma di trading. Il Forex trading è un mercato che offre molte opportunità a investitori privati e trader, ma è fondamentale conoscerne i meccanismi e la regolamentazione.

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