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Da qualche giorno è stato varato dal Governo un bonus , il reddito di libertà destinato alle donne vittima di violenza.

Reddito di Libertà, cos’è

Si tratta di un una misura molto attesa visto che secondo l’Istat le violenze e lo stalking sono aumentate del 79,5% rispetto al 2019, con un boom durante la pandemia.

Il contributo proveniente da un fondo di oltre 3 milioni di euro, sarà destinato alle donne che trovano il coraggio di denunciare i maltrattamenti subiti.

Lo strumento permetterà infatti, di contare su un reddito che le aiuti nel passaggio dalla convivenza con l’ex marito o compagno violento, all’indipendenza economica.

A chi è destinato

Il contributo che può arrivare fino a 400 euro mensili, per un massimo di dodici mensilità è destinato alle donne vittime di violenza, sole o con figli minori, seguite dai servizi sociali o dai centri antiviolenza riconosciuti dalle Regioni.

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Le interessate dovranno chiedere la somma attraverso autocertificazione da consegnare all’Inps. A questa, sarà necessario allegare una dichiarazione del servizio sociale di riferimento che ne attesti lo stato di bisogno e una certificazione firmata dal rappresentante legale del centro antiviolenza che le segue.

Reddito cumulabile

Il reddito di libertà è stato costituito al fine di sostenere le spese per assicurare l’autonomia abitativa ed aiutare a ritrovare l’autonomia personale.

Inoltre, sarà utile a sostenere il percorso scolastico e formativo dei figli minori ed è compatibile con altri strumenti di sostegno, come il reddito di cittadinanza.

La legittimità e l’autenticità delle domande presentate spetterà all’Inps che provvederà a verificare le condizioni delle donne a cui sarà riconosciuto il trattamento e il controllo delle domande.

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