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Le PMI dovranno adempiere a nuovi obblighi per il whistleblowing. Ciò dovrà avvenire entro il 17 dicembre.

PMI e obblighi: cos’è il whistleblowing

Prima di parlare di quali sono gli obblighi per le PMI, ricordiamo che cos’è il whistleblowing. In questo ambito, intanto, ci riferiamo ad una scadenza molto importante per le imprese private, quella del 17 dicembre 2023. Entro questa data, infatti, le PMI dovranno conformarsi ai nuovi obblighi nella sopracitata materia. Le imprese che vi rientrano sono quelle private che, nell’ultimo anno, hanno impiegato da 50 a 249 dipendenti con un contratto di lavoro a tempo determinato oppure indeterminato. Gli obblighi riguardano i dipendenti che vogliono denunciare delle violazioni nell’ambito del diritto dell’Unione Europea, nonché delle normative nazionali in ambito lavorativo.

Scendendo più nel dettaglio in ambito della normativa, i datori di lavoro delle PMI dovranno aver istituito obbligatoriamente un canale interno di segnalazione degli illeciti di interesse generale, nell’ambito del contesto lavorativo. Si tratta di un obbligo in ottemperanza al Decreto Legislativo n. 24 del 2023, attuativo della Direttiva UE n. 2019/1927.

Ulteriori informazioni sugli obblighi

Non tutti sanno che già da luglio è in vigore la nuova tutela dei lavoratori, sia pubblici che privati, nonché dei collaboratori e professionisti operanti nell’ambito della Pubblica Amministrazione. Sono questi che devono dotarsi di piattaforme che siano atte a garantire l’anonimato delle denunce. Adesso, però, le aziende chiamate ad adottare strumenti idonei sono di più, grazie al sopracitato decreto.

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Si tratta di una grandissima opportunità che, in tal senso, viene offerta ai dipendenti delle PMI, che ne garantisce la totale riservatezza, cosa molto importante in un contesto così delicato. Le imprese che devono dotarsi di ciò dovranno rispettare, inoltre, tutte le regole che riguardano il trattamento dei dati personali e il GDPR. Se dovessero esservi delle violazioni, nel mancato rispetto degli obblighi, sono previste delle sanzioni che vanno da un minimo di 10.000 euro ad un massimo di 50.000 euro.

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