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Nuovo bonus ZES per macchine agricole per il 2024: ecco come funzionerà e a chi spetterà.

Bonus ZES Macchine Agricole 2024: cosa è necessario sapere

Il Bonus ZES Macchine Agricole è un incentivo che viene erogato nell’ambito dell’agricoltura, per coloro che si trovano nella ZES Unica Sud. La ZES Unica Sud racchiude le Regioni più svantaggiate a livello economico, quelle che si trovano nel Sud Italia. A tal proposito, si fa anche riferimento alla Carta degli Aiuti Italia 2022-2027, che è stata aggiornata di recente, proprio nel marzo 2024.

Gli incentivi fanno riferimento alle spese sostenute dal 1° gennaio 2024 al 15 di novembre del 2024 e verranno offerti sotto forma di credito di imposta. Esso si quantifica in base alle caratteristiche delle aziende. Inoltre, si rivolge ad imprese dei settori della produzione primaria di prodotti agricoli, nonché della loro trasformazione e commercializzazione. In sostanza, per il 2024, 2025 e 2025, le imprese che acquistano beni strumentali destinati a strutture produttive che si trovano nella ZES Unica avranno a disposizione un credito di imposta, nella misura massima consentita dalla succitata Carta degli aiuti a finalità regionale.

Cosa viene finanziato?

Il valore dei terreni e degli immobili non potrà superare il 50% del valore complessivo dell’investimento agevolato. Da considerare come non saranno agevolabili progetti che hanno un importo inferiore a 200.000 euro. Tutti gli investimenti che servono per acquisire le macchine agricole saranno agevolabili, purché esse siano nuove e strumentali all’attività dell’impresa. Vi rientrano, quindi, i trattori, le macchine da raccolta e le attrezzature che siano parte del ciclo produttivo di un’azienda.

Saranno agevolabili anche i beni acquisiti attraverso il leasing, purché ciò avvenga con opzione di acquisto. Ancora, il credito di imposta può essere ridotto se i beni acquisiti non entreranno in funzione entro il secondo periodo di imposta successivo a quello di acquisizione o ultimazione. Se vengono dismessi, entro il quinto anno, così come se vengono ceduti o destinati ad attività estranee all’esercizio dell’azienda.

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Infine, i benefici potranno essere revocati se le imprese non mantengono l’attività nelle zone dove è realizzato l’investimento agevolato per almeno 5 anni dopo il loro completamento.

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