Condividi queste informazioni su:

Inserire i buoni pasto direttamente in busta paga, potrebbe rappresentare un considerevole aumento di stipendio per milioni di lavoratori. Arriva la petizione di Altroconsumo.

Inserire i buoni pasto direttamente in busta paga, potrebbe rappresentare un considerevole aumento di stipendio per milioni di lavoratori. Al momento, si tratta solo di una proposta per risolvere i problemi che gravano sullo strumento di benefit di cui i lavoratori potrebbero utilizzare, ma che spesso non viene riconosciuto.

La petizione di Altroconsumo

La petizione è stata avviata per sostenere che l’erogazione dei buoni pasto possa avvenire anche in modalità diversa.

Si tratta infatti, di uno strumento importante che ad oggi interessa milioni di lavoratori, per un valore complessivo di circa 3,2 miliardi.

Buoni pasto utilizzati non solo per la ristorazione giornaliera, ma anche per pagare la spesa. Riempire il carrello della spesa ultimamente non è diventato più così economico. I prezzi infatti sono aumentati notevolmente.

Pubblicità

Pubblicità

I buoni pasto non piacciono ai commercianti

Orami si sa, i buoni pasto non piacciono ai commercianti. In molti, infatti, si stanno già rifiutando di accettarli, viste le elevate commissioni d’incasso a cui devono far fronte, che in media vanno dal 10% al 20% del valore del buono. Proprio per questo motivo, recentemente c’è stato uno sciopero di molti esercizi commerciali, rifiutandosi far pagare con i buoni pasto.

Da questa protesta, la necessità di trovare una soluzione per fare in modo che il buono pasto non si trasformi in uno strumento inutile, visto che i lavoratori stanno già facendo fatica a trovare degli esercizi commerciali dove poter spendere i buoni pasto.

Da questo motivo, nasce la proposta di caricare l’importo del valore dei buoni pasto direttamente in busta paga, dando, più liquidità al lavoratore che potrà, di fatto, spendere lo stipendio in base alle proprie necessità.

Una soluzione doppiamente vantaggiosa, solo se il benefit inserito in busta paga resti esente da tassazione, consentendo ai lavoratori di avere buste paga più corpose per contrastare l’aumento dei prezzi dovuto all’inflazione.

Buoni pasto, stop ai ticket: la protesta  di Altroconsumo

Altroconsumo, insieme a diversi sindacati, chiedono ormai da tempo che l’attuale normativa sui buoni pasto possa essere rivista.

Proprio perché diversi esercenti si stanno opponendo al sistema delle commissioni sui ticket restaurant e per questo si stanno rifiutando di accettarli come strumento di pagamento.

Nel dettaglio, tale proposta – che difficilmente troverà spazio in questi ultimi mesi di legislatura – prevede l’assorbimento dei buoni pasto nella busta paga, mantenendone però le agevolazioni fiscali.

La somma del buono pasto erogata in busta paga, quindi, sarebbe pienamente deducibile (da Ires e Irap) per le aziende, mentre per il lavoratore non sarebbero soggetti a tassazione.

Una proposta potrebbe che avrebbe aspetti positivi anche dal punto di vista amministrativo, in quanto si potrebbero gestire in maniera più facile e semplice il capitolo di bilancio dedicato alle spese per i pasti dei dipendenti. Senza trascurare l’aspetto del clima aziendale, con l’aumento della soddisfazione dei lavoratori.

Pubblicità

Pubblicità