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Aggiornato il Regolamento UE sugli aiuti di Stato alle imprese: previsto un tetto massimo di 300.000 euro per impresa.

Aiuti di Stato e regime de minimis: cosa cambia nel 2024

Dal 1° gennaio 2024, il tetto massimo per gli aiuti di stato de minimis alle imprese è aumentato. Si passa, infatti, dai 200.000 euro precedenti a 300.000 euro. E’ la Commissione UE che ha recentemente aggiornato il sopracitato Regolamento (2831/2023), andando così ad aumentare il plafond dei finanziamenti pubblici di settore. Ricordiamo, inoltre, che il nuovo massimale andrà ad interessare gli aiuti di stato (agevolazioni statali) che sono concesse in regime de minimis, fino al 31 dicembre del 2030.

Ma cosa si intende con “aiuti de minimis”? Essi consentono di sovvenzionare le imprese senza dover andare ad effettuare le normali procedure che, in genere, riguardano le normative che si basano sugli aiuti di Stato. Il regime in questione viene preso in considerazione per le micro imprese, ma anche per le PMI in generale. Esso non provoca impatto sostanziale sulla concorrenza del mercato, proprio perché le agevolazioni che sono erogate, rispetto ai volumi degli scambi commerciali nel mercato unico, sono da considerarsi esigue.

Tetto massimo e cose da sapere

Come dicevamo precedentemente, il tetto massimo è stato ampliato e durerà dal 2024 al 2030. Esso si riferisce alla somma cumulativa degli aiuti che possono essere ricevuti in un triennio mobile. Quindi, ai fini del calcolo della soglia, sono da considerarsi tutti gli importi ricevuti nel triennio precedente. Ancora non sappiamo niente circa la finestra triennale per il calcolo in base al nuovo tetto: l’Unione Europea non si è ancora espressa sulla questione. In attesa di ciò, si ritiene che si possa prendere a riferimento quelli precedenti alla misura.

Il Regolamento è preciso nell’ambito delle imprese controllate, con tanto di presenza di criteri per stabilire quando le aziende possano essere considerate come “impresa unica”. In questo caso, l’elenco è esaustivo: quando detiene la maggioranza dei diritti di voto di una impresa, quando ha il diritto di revocare o nominare la maggioranza dei membri del Consiglio di Amministrazione, quando ha il diritto di esercitare un’influenza dominante sull’altra impresa, quando è azionista di un’altra impresa e ne controlla la maggioranza dei diritti di voto.

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