Con l’emergenza sanitaria dovuta al Covid-19, il mondo della comunicazione, così come altri settori, ha dovuto riorganizzarsi per adattarsi a questo particolare e delicato momento.
Infatti, in un mondo che cambia improvvisamente lo stile di vita, era diventato necessario per brand ed aziende rivedere le proprie strategie di business.
I diversi approcci della pubblicità:
Ogni azienda ha quindi dovuto ipotizzare se una pubblicità accostata ad una vita “ pre – pandemica” avrebbe potuto suscitare effetti di nervosismo, tristezza, felicità oppure speranza nei consumatori.
A questa domanda ogni azienda ha dato la propria risposta, affrontando la questione virus in modo diverso: alcuni brand hanno deciso di modificare le comunicazione riadattandola al momento, altri hanno mantenuto la linea programmata in precedenza, altri brand invece hanno considerato opportuno fermarsi e fare scelte diverse.
La percezione della comunicazione durante il lockdown, lo studio:
Nonostante i brand abbiano deciso di veicolare il messaggio in modo diverso, la reale percezione della pubblicità da parte del pubblico italiano è stata realizzata da Conic e Hokuto con “ La pubblicità secondo la quarantena”.
I dati raccolti tra il 23 e il 25 marzo 2020, sottolineano come il livello di preoccupazione in questo periodo fosse elevato e come la pubblicità nello stesso periodo, avesse ulteriormente accentuato questa sensazione negativa.
Infatti, la ricerca evidenzia come i consumatori ritenessero che la pubblicità dovesse essere più concentrata sull’intrattenere, ma con toni leggeri e simpatici.
Alla prima è stata eseguita una seconda edizione della ricerca nel maggio 2020, da cui è emerso un dato fondamentale per molte aziende. Infatti, secondo il 60% degli italiani, la pubblicità contaminata dal virus risulta indigesta, in particolare per gli under 35.
Inoltre, per il 50% del campione complessivo la pubblicità avrebbe esagerato ad adeguare i contenuti all’emergenza sanitaria.
Cosa si aspetta il consumatore dalla pubblicità:
Da entrambe le ricerche condotte da Conic e Hokuto emerge che in qualsiasi situazione, le persone si aspettano una pubblicità che racconti storie, ambientate in un mondo ideale o da sogno, allontanando quell’aurea negativa del covid.
Esattamente quella comunicazione che da sempre ha caratterizzato la pubblicità: momenti condivisi in famiglia, viaggi, vacanze e scene all’aperto, che al contrario dalle aspettative, risultano essere davvero molto apprezzate, cogliendo in modo positivo l’attenzione dei possibili acquirenti.
Quindi, l’adeguamento della pubblicità alla situazione sanitaria si è rilevato vincente solo per tutte quelle aziende che non hanno rinunciato a trasmettere i loro valori più profondi e tradizionali ai loro clienti.
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