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Nonostante il vecchio continente sia nel pieno della terza ondata di contagi con molti Paesi costretti a nuovi lockdown, la crescita economica in Europa parrebbe ripartita.

Indice PMI manifatturiero cos’è:

A rilevare i segnali di ripresa che fanno intravedere un futuro più sereno è l’indice PMI manifatturiero.
Si tratta di un indice calcolato sulle indicazioni dei responsabili degli acquisti nel settore manifatturiero di oltre 300 società in diversi Paesi.

Rispetto all’indicatore, un dato superiore a 50 indica livelli di espansione, mentre un dato inferiore indicherebbe una contrazione dell’economia.

In questo caso il dato dell’indicatore fornisce lo stato di salute dell’Eurozona nel comparto manifatturiero e le prospettive di crescita della produzione.

I segnali positivi:

Nel mese di marzo l’indice ha registrato un vero balzo, passando da quasi 58 punti nel mese di febbraio, fino aa 66,5.

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Secondo gli analisti, la crescita è stata generale in tutta Europa, anche se a fare meglio sono ancora una volta la Germania insieme ai Paesi Bassi.

Anche l’Italia la Francia registrano buoni numeri, esattamente risultati migliori degli ultimi 20 anni delle rispettive medie.

Nel nostro Paese infatti, l’indice di marzo ha registrato 59,8 punti in salita, da 56,9 di febbraio.

Le incongruenze:

Questo miglioramento è arrivato grazie ad un aumento della produzione e dei nuovi ordini che non si vedeva da oltre 3 anni.

Segnali dunque, che fanno sperare in positivo, anche se la crisi continua a mordere e a far emergere incongruenze.

In particolare, Confcommercio denuncia che nel 2020, la tassa sui rifiuti è aumentata a livelli record, 9,73 miliardi di euro rispetto ai 10 anni precedenti, ovvero una crescita dell’80%.

Questo è successo nonostante il blocco delle attività di molte aziende, ovviamente costrette alla riduzione e alla quantità dei rifiuti prodotti.

un’assurdità”: sostiene l’associazione dei commercianti che penalizza ulteriormente le imprese già in ginocchio per la pandemia.

Il Presidente di Confcommercio sottolinea dunque, la necessità di una vera svolta da parte del Governo e giudica del tutto insufficienti gli aiuti erogati dall’ultimo Decreto Sostegni.

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